Beccato con oltre un chilo di droga, dopo una soffiata alla polizia, finisce ai domiciliari. Dove poi, viene trovato in possesso di 67 dosi di hashish e una pistola Beretta carica e pronta a sparare. E allora un nuovo processo per direttissima, questa volta per porto illegale di armi.
Protagonista dell’insolita vicenda giudiziaria il trentenne viterbese J.D.M.. Martedì scorso di fronte al collegio di giudici, il via al giudizio abbreviato a suo carico. Su di lui, le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e porto clandestino di armi.
La pistola semiautomatica Beretta sarebbe stata ritrovata all’interno dell’appartamento del ragazzo dopo un normale controllo da parte degli agenti della polizia. Una visita di routine per verificare se il giovane J. rispettasse – o meno – la misura cautelare. E proprio in quell’occasione, oltre alla scoperta dell’arma, anche il ritrovamento di diverse dosi di hashish, su cui durante la scorsa udienza, è stata richiesta una perizia tecnica per accertarne il principio attivo.
La perizia sarà affidata al professore Fabio Centini, che dovrà presentarsi in aula il prossimo 16 gennaio per la nomina.