In 26 davanti al giudice per le udienza preliminari Francesco Rigato per rispondere di furto aggravato e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In 26 tra italiani, marocchini, cubani, macedoni e albanesi. Tutti accusati a vario titolo di aver messo in piedi un macchinoso piano criminale per ottenere soldi facili e così finanziare il mercato della droga.
Di età compresa tra i 68 e i 26 anni – il più giovane è del 1991 mentre il più grande del 1949 – gli indagati, assistiti dai loro legali, si sono presentati ieri di fronte al gup: secondo la Procura avrebbero messo a segno numerosi colpi tra Vignanello, Vallerano e Civita Castellana e poi avrebbero acquistato droga per rivenderla. Cocaina, eroina, hashish, marijuana e metadone.
Tra gli episodi più clamorosi, quelli avvenuti a cavallo tra il novembre del 2009 e il marzo 2010: due di loro, a Vallerano, avrebbero rubato oltre cinque quintali di castagne rimesse poi immediatamente sul mercato come caldarroste, mentre a Vignanello, pochi giorni dopo, avrebbero sottratto centocinquanta litri di olio. Ma non solo. Nel mirino della banda, anche il presepe allestito in piazza Cesare Battista: sotto Natale, il contenitore delle offerte deve essere sembrato un bottino troppo succulento da passare inosservato. E così, il 26 dicembre del 2009, il furto. Nel giorno di Santo Stefano.
Furto aggravato e detenzione per spaccio di sostanze stupefacenti per cui avrebbero potuto rischiare tutti un rinvio a giudizio e dunque un lungo processo di fronte al tribunale viterbese. Ma come spesso accade, il tempo ha chiuso ogni tipo di pratica. Su tutti i reati è calata la prescrizione: sono passati troppi anni perché ora i 26 indagati possano rispondere delle accuse mosse contro di loro.