17112024Headline:

“Non una fede ma volontariato civile”

De Dominicis sul M5s e sulle attività in vista delle Comunali

Gianluca De Dominicis (Movimento 5 Stelle)

Gianluca De Dominicis (Movimento 5 Stelle)

Alle Amministrative mancano oramai pochi mesi e diverse forze politiche sono già in fibrillazione per verificare possibili alleanze e coalizioni e individuare un candidato a sindaco convincente. Fibrillazione di cui il movimento 5 stelle non sembra essere preda. Almeno per il momento. Come ha spiegato in una intervista il capogruppo pentastellato al comune di Viterbo Gianluca De Dominicis.

Sono iniziate le grandi manovre elettorali per le Comunali, voi come vi state organizzando?

“A differenza dei grandi partiti e dei vecchi politicanti locali noi proseguiamo con il nostro metodo, che è quello del lavorare per la presentazione di una lista di persone che abbiano in comune un programma, che stiamo preparando insieme ai cittadini ai quali distribuiamo volantini per un sondaggio nel quale i viterbesi ci indicheranno idee e proposte su possibili azioni amministrative. Una volta redatto questo programma ci presenteremo alle elezioni e, dopo aver scelto la lista e il candidato sindaco, illustreremo e proporremo la nostra idea di programma elettorale che porteremo avanti nei cinque anni di mandato. Qualora i viterbesi ci dessero fiducia e ci volessero a capo del governo della città attueremo quel programma, non vogliamo lasciare alcun dubbio sulle problematiche così quando si dovessero presentare durante i cinque anni di legislatura noi avremo già la nostra idea e sarà stata condivisa con i cittadini”.

De Dominicis sottolinea anche la coerenza del movimento. “Da noi nessuna sorpresa, nessun stravolgimento, nessun salto della quaglia, come invece siamo stati abituati da questa amministrazione che sulle coppie di fatto ha tenuto in ballo il Comune per nove mesi perché la forza di governo di centrosinistra, avendo racimolato esponenti della destra, si è trovata con la maggioranza spaccata perché alcuni dei componenti non erano favorevoli a quella linea politica. Un modo di fare, riscontrato poi anche in molti degli atti importanti che l’amministrazione avrebbe dovuto varare e che invece, per diatribe interne e beghe ideologiche, ha di fatto bloccato l’azione amministrativa. Con noi questo non può succedere. Il Comune deve dare risposte ai cittadini sui problemi giornalieri non andare in stallo su una grossa bega ideologica”.

I contenuti programmatici sono importanti ma avete già un’idea sul possibile candidato sindaco?

“No. Per un motivo semplice, noi non ci facciamo troppi problemi sul candidato. Mi rendo conto che molti sono convinti, per vecchie abitudini e anche per idee personali, che il candidato sindaco di una forza politica debba essere un personaggio forte, di spicco ma questo discorso vale per i vecchi partiti. Quando un partito, una coalizione, io li chiamo minestroni politici, uniscono tante anime diverse, addirittura di destra e di sinistra, allora certamente serve loro un uomo forte, quello che può mettere insieme questa specie di grosso minestrone anche se è fallimentare come politica. Perché prima Marini ora Michelini hanno dimostrato che l’uomo forte o di riferimento di fatto poi diventa una marionetta nelle mani dei vari interessi diversi che poi si evidenziano quando una forza politica chiede il conto a dispetto dell’altra forza politica sempre di maggioranza e quindi di fatto non si può amministrare. Noi sceglieremo il candidato sindaco in base all’assemblea così come si sceglieranno le persone candidabili per la lista. Ma ce ne preoccuperemo a tempo debito”.

Bene che la scelta sia oculata però un candidato sindaco deve essere forte, deve possedere carisma. Gli iscritti dovranno comunque considerare che poi andrà a contendersi lo scranno più alto con personaggi magari già conosciuti, non sarebbe opportuno quindi puntare su qualcuno che gode già di visibilità?

“Non necessariamente, Roma insegna. Virginia Raggi, pur essendo stata un consigliere comunale romano e insieme agli altri 5 stelle ha fatto un lavoro meraviglioso, non era un personaggio conosciutissimo ai più eppure come candidato ha avuto il consenso della base e poi dell’elettorato e adesso, malgrado quello che dicono gli antagonisti, ha il consenso della cittadinanza. Ma questo perché, sicuramente il sindaco Raggi è una persona eccezionale, ma è anche facile ricoprire un ruolo che ti impone di portare avanti un programma, una linea che prendi collegialmente con la tua assemblea e con la tua maggioranza. Quindi il carisma si evince nel momento in cui devi essere accettato come il rappresentante ottimale del gruppo, questo è importante. Chiaramente deve essere anche una persona che sappia esporre il programma e le proprie idee ed essere poi coerente con quelle che sono le indicazioni dell’assemblea. Però ripeto il nome forte, conosciuto non si confà al nostro metodo di politica. Noi facciamo una politica che è partecipazione, che è consenso della base e la condivisione determina le azioni che tu da candidato sindaco, da primo cittadino o da portavoce come faccio io adesso devi riportare in consiglio comunale. Serve quindi la persona capace ma anche, soprattutto, coerente con le scelte del gruppo e che sappia uniformare anche in rapporto con le minoranze e con gli assessorati che sono forse la cosa ancora più importante del candidato sindaco”.

Andando al sodo, De Dominicis può essere un nome riproponibile?

“De Dominicis è uno degli attivisti del movimento 5 stelle di Viterbo. Noi non abbiamo ancora un’idea di chi dovrà essere il candidato sindaco. Quando arriverà il momento valuteremo la mia posizione come quella di tutti gli iscritti, di tutti gli attivisti. Chiaramente quelli che saranno indicati dovranno poi dare disponibilità alla candidatura, ma sinceramente ancora non ci siamo posti il problema. Quando sarà il momento lo faremo tra l’altro in un’assemblea pubblica aperta a tutti, quindi chiunque potrà venire a vedere chi saranno i candidati e a rendersi conto del tipo di valutazioni che saranno fatte nella scelta dell’aspirante sindaco”.

Un pronostico sul risultato dei 5 stelle alle Comunali?

“In questi quattro anni e mezzo il consenso nei nostri confronti è cresciuto tanto, siamo riusciti secondo me a dare dimostrazione di competenza, di coerenza, di capacità. E poi c’è anche la spinta del nazionale che, in questa nuova tornata elettorale, ci pone come un movimento con più esperienza e soprattutto con maggiore credibilità. Gli esempi dei Comuni dove stiamo amministrando, delle lotte che portiamo avanti a livello nazionale e nelle varie regioni dimostra che noi diamo seguito a quello che promettiamo. Anche perché non promettiamo nulla che sia nell’ottica di interessi di lobby di settore, non dobbiamo dire grazie a nessuno e non essendo obbligati per una questione di idee pregresse o di azioni politiche precedenti a mantenere necessariamente una linea possiamo veramente essere coerenti e fare ciò che promettiamo e le persone si stanno rendendo conto di questo. Quando diciamo due mandati e poi a casa noi lo facciamo, quando diciamo che siamo per l’acqua pubblica stiamo dimostrando che è così basta guardare gli esempi di Roma e di Torino. A fronte di partiti che per una vita hanno fatto promesse, che poi hanno disatteso, su grandi tematiche ma anche su piccoli argomenti locali noi siamo fedeli agli impegni che ci assumiamo. Già mi immagino che adesso in campagna elettorale le strade saranno una priorità per tutti, come la cultura è stata una degli argomenti più gettonati la volta scorsa e poi hanno dimostrato e dimostrano continuamente che quelle promesse non si trasformano mai in realtà”.

Il movimento 5 stelle è una fede?

“No, perché io per esempio non ho mai fatto politica prima di avvicinarmi al movimento 5 stelle, all’epoca erano gli Amici di Beppe Grillo, non avevo, non ho una passione per la politica. Però rendendomi conto di come invece questa passione abbia negli anni generato solo risultati negativi, lo stato dei fatti dimostra come 40 anni di politica abbiano ridotto l’Italia e hanno portato il comune di Viterbo nelle condizioni attuali, mi sono avvicinato per voglia di fare qualcosa e di cambiare con un metodo nuovo di fare politica che è volontariato civile. Quando terminerò di essere il portavoce continuerò a fare l’attivista ma tornerò comunque alla mia professione, alla mia vita non ho interesse a fare una carriera politica a tutti i costi. Quindi non è una fede ma è una passione, però non in un movimento politico nello specifico ma nell’idea che questo movimento persegue: riportare i cittadini ad essere partecipi della vita politica e quindi del proprio futuro”.

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