A quasi un anno – era il 4 dicembre 2016 – dal secco no degli italiani al referendum costituzionale, in cui era inserita anche la riforma Delrio sulle Province, la situazione di tali enti resta ancora caotica. Depotenziati di risorse economiche e umane ma costretti comunque a farsi carico di competenze importanti quali scuole, strade, viabilità ed ambiente.
Si vocifera che ora, con l’approssimarsi della scadenza della legislatura e in vista delle Politiche 2018, a livello centrale qualcosa si stia muovendo per fare chiarezza sul futuro delle amministrazioni provinciali.
Abbiamo intervistato il presidente di Palazzo Gentili Pietro Nocchi per avere il quadro della situazione e sapere se sono previsti cambiamenti.
”Stiamo in attesa di vedere qualche cambiamento che è assolutamente necessario. Dopo questo primo mese e mezzo di mandato è evidente rendersi conto che le Province devono rivedere il loro assetto e si può fare solo attraverso un intervento da parte del Governo. Su questo si stanno muovendo sia l’Upi (Unione province italiane ndr.), con un pressing serrato sul Governo per avere delle risposte in merito al futuro di tali enti, che lo stesso Consiglio europeo il quale ha espresso un monito all’Italia in cui evidenziava l’impossibilità di poter gestire tematiche e competenze così importanti come la scuola, l’edilizia scolastica, le strade, la viabilità e l’ambiente senza investirci le risorse necessarie. Stiamo in attesa, perché dopo un mese e mezzo di legislatura è del tutto evidente di quanto la Provincia sia importante per questo territorio, di quanto sia importante garantire la sicurezza su strade, scuole e a livello ambientale. Questo è un obiettivo che stiamo cercando di perseguire insieme a tutti i consiglieri, cercando di rappresentare tale rilevanza a tutte le istituzioni superiori. Però, siccome non mi piace lamentarmi, dobbiamo intanto utilizzare quello che c’è nel migliore dei modi, lavorando affinché le risorse che abbiamo siano investite al meglio”.
Palazzo Gentili sta promuovendo qualche azione in tal senso?
”Nell’ultimo consiglio è stato votato all’unanimità un ordine del giorno con cui mi è stato dato mandato di inviare le nostre problematiche e di parlare agli organi preposti del ripristino dell’elezione a suffragio universale e della riattivazione di risorse, competenze e personale. Perché di questo abbiamo bisogno. E lo faremo presente non solo inviando la nostra delibera ma anche andando personalmente a chiedere informazioni ma soprattutto ad avere risposte”.
Azioni che saranno intraprese in tempi stretti visto l’approssimarsi delle elezioni?
”Esatto, deve assolutamente essere fatto in tempi brevi. Abbiamo già avuto degli incontri con i ministeri e alla Regione relativamente a quelle che possono essere le risorse utilizzabili. Alla Pisana, per esempio, abbiamo già chiesto di poter impiegare i residui dell’assistenza scolastica per disabili, che erano fermi qua in Provincia e che dovremmo restituire all’istituzione regionale, per garantire sostegno ai ragazzi nelle scuole visto che nella ripartizione fatta dalla Regione alcuni istituti erano rimasti scoperti. Stiamo rivedendo tutte le risorse relativamente all’ambiente e alla raccolta differenziata che devono essere anche riprogrammate nell’ultimo anno. Insomma la nostra attenzione è canalizzata innanzitutto sull’utilizzare quello che c’è e soprattutto su quello che ancora può essere carpito dalla Regione e dal Governo. Stiamo elaborando anche progetti in tal senso, ad esempio sulle pari opportunità su cui la Provincia può ancora presentare idee e quindi ottenere risorse aggiuntive”.
Un programma ambizioso, un obiettivo che il presidente Nocchi si propone di perseguire in prima persona ma anche con il supporto dei delegati provinciali. Una scelta che ha sollevato qualche polemica ma che Nocchi difende con fermezza rivendicando che ”il loro ruolo è importante. Ognuno si occuperà in modo predominante delle tematiche connesse alle deleghe assegnate e questo consentirà di poter operare contemporaneamente sui vari ambiti ampliando il raggio dell’azione amministrativa verso l’esterno”.
Questi i consiglieri delegati e i rispettivi incarichi: Eugenio Stelliferi Edilizia scolastica e formazione professionale; Maurizio Palozzi Viabilità e lavori pubblici; Aldo Fabbrini Servizi sociali, assistenza disabili, bilancio, programmazione economica, pari opportunità; Gianluca Angelelli Società partecipate e governance; Carlo Postiglioni Energia, parchi, polizia provinciale, protezione civile, patrimonio e progetti comunitari.