Zingaretti finalmente getta la maschera sul listino bloccato e, alla direzione del Pd di Roma, ammette di aver mentito ai cittadini quando nel 2013 prometteva di abolirlo. Ne prendiamo atto e lo aspettiamo in Consiglio regionale dove il 23 ottobre inizia la maratona per approvare la modifica della legge elettorale.
Se Zingaretti pensa di cavarsela con un semplice adeguamento normativo per introdurre la preferenza di genere, si sbaglia: la proposta di legge, firmata anche dal capogruppo del Pd, prevede anche la cancellazione del listino bloccato. E ci spiace se non potrà garantire l’identità della sua coalizione, ma faremo di tutto perché sia abolito. Saranno i cittadini a scegliere i consiglieri regionali, Zingaretti dovrà rinunciare ai suoi dieci nominati ai quali servirebbe a poco anche il listino. Non sarà lui il prossimo presidente della Regione Lazio.