Era lo scorso 10 agosto quando l’amministratore ha segnalato a Viterbo Ambiente il mancato ritiro dell’indifferenziata. “Nel caso fosse dipeso dal non corretto conferimento – chiedeva l’amministratore a Viterbo Ambiente – cosa possiamo fare per risolvere il problema? Di certo per colpa di qualche incivile non è possibile lasciare il secchione in quello stato considerando anche le temperature. Richiedete – suggeriva ancora l’amministratore – un’ispezione, verificate i responsabili e fate in modo che ricevano la giusta contravvenzione così che subiscano loro le conseguenze e non gli altri condomini”.
Il 19 agosto si registra poi l’incendio che distrugge il cassonetto e incenerisce i rifiuti al suo interno.
Lo stesso giorno l’amministratore, dopo aver presentato puntuale segnalazione alla polizia municipale, torna a sollecitare l’intervento di Viterbo Ambiente chiedendo “l’immediata pulizia e la fornitura di un nuovo secchione”. La società risponde “per ribadire che il punto presa era stato più volte segnalato per conferimenti impropri e da tempo era perennemente esposto su suolo pubblico a libero utilizzo di terzi” e, in ogni caso si impegna “alla sostituzione del cassonetto danneggiato non appena ricevuto riscontro da parte Settore VIII del Comune”.
Nel frattempo l’amministratore ottiene anche l’assicurazione da parte dei vigili urbani di aver inoltrato il verbale e la richiesta di pulizia e sostituzione dei bidoni.
Passano i giorni e nulla accade: il materiale resta lì. L’amministratore quindi scrive in Comune. La prima mail è datata 31 agosto ed è indirizzata all’assessorato all’ambiente, la seconda lo scorso 6 settembre alla segreteria del sindaco. Mail ad assessore e sindaco che arrivano dopo decine di telefonate disattese.
Ad oggi il bidone e l’immondizia bruciati sono ancora lì abbandonati a terra e “oltre ad attirare topi e animali vari – dice l’amministratore – è invito anche per tutti quegli incivili che puntualmente passano e ci lanciano i loro sacchetti”. I residenti sono esasperati.