Santa Rosa come non l’avete mai vista. Uno sguardo del tutto nuovo sulla patrona della città attraverso opere inedite che, dal prossimo 2 settembre fino al 6 gennaio, verranno esposte nei locali del Monastero a lei dedicato. Quadri, pale d’altare e statue che, per la prima volta dopo anni, verranno mostrate e presentate al grande pubblico di turisti e curiosi attesi per il più grande e sensazionale evento della città di Viterbo: il trasporto della Macchina di santa Rosa del prossimo 3 settembre.
E allora ecco l’iniziativa del Comune. Con la soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali, Palazzo dei Priori ha voluto organizzare la mostra, all’interno del grande panorama di promozione turistica che il trasporto porta con sé: “Il complesso monastico di Santa Rosa – fanno sapere dalle stanze comunali – dal novembre del 2003 fa parte della Rete Museale di Viterbo, per la quale la Regione Lazio ha finanziato numerosi progetti. La sua importanza a livello locale e nazionale è indiscutibile ed è necessaria, dunque, un’idonea visibilità”.
La mostra, che dal 2 settembre resterà aperta per circa quattro mesi, rappresenta così un’importante occasione di valorizzazione del patrimonio religioso, culturale e artistico della città, e, si spera, “possa contribuire alla diffusione e alla visibilità nazionale e internazionale dell’evento, anche soprattutto alla luce del riconoscimento internazionale Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità della Rete delle grandi macchine a spalla”.
Ad occuparsi del restauro delle sale che in accordo con il Monastero, ospiteranno la mostra, sarà la Soprintendenza dei Beni Culturali che offrirà tutti i dettagli logistici sulla gestione e sull’organizzazione della mostra dedicata alla Santa.