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Il lago di Bolsena è il più inquinato del Lazio

Legambiente: ''Troppi scarichi non depurati''. In sofferenza idrica il lago di Vico

Il lago di Bolsena è il più inquinato di tutta la regione. E’ questo quello che emerge dalla tappa nel Lazio di Goletta Laghi 2017, la campagna di Legambiente dedicata alla tutela degli ecosistemi lacustri.

Dal 29 a giugno al 26 luglio l’associazione ambientalista ha girato la Penisola per monitorare lo stato di salute dei principali laghi italiani: Sebino, Lario, Verbano, Lugano, Ceserio, Benaco, Molveno, Trasimeno, Piediluco e i maggiori bacini laziali tra cui, appunto, quello vulsino.

I prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente e i campioni per le analisi microbiologiche sono stati conservati, secondo la prassi,in barattoli sterili in frigorifero fino al momento delle analisi, avvenute in un laboratorio mobile in meno di 24 ore.  Il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi, per il secondo anno consecutivo, ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche: i dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea e saranno presentati in autunno.

Desolante il bilancio finale, presentato a Roma nella conferenza stampa di chiusura del tour laziale. ”Dalle analisi svolte, emerge un quadro preoccupante sul lago di Bolsena dove entrano ancora troppi scarichi non depurati in diverse aree del maggior lago vulcanico d’Europa per portata d’acqua” ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.

Sul più grande lago di origine vulcanica d’Europa, i prelievi sono risultati inquinati in 5 punti su 7: fortemente inquinata l’acqua sulla spiaggia in fondo a Via Cava, a Marta; fortemente inquinata alla foce del fosso ponticello in località ”gli oppieti” e inquinata nel punto di prelievo a Prati Renari, nel comune di San Lorenzo Nuovo; fortemente inquinata alla foce del fosso Cannello in località ”la Grata” a Gradoli e fortemente inquinatoil punto presso il fosso in zona San Rocco a Montefiascone.

Valori nei limiti invece per il lago di Vico che però risulta in sofferenza idrica, come emerge dal dossier ”Captazioni e abbassamenti dei laghi nel Lazio” di Legambiente.

”Un metro sotto il livello massimo della soglia farnesiana e anche quest’anno come nel 2012 è ricomparsa un’isoletta all’interno del lago. Il lago di Vico non è alimentato da immissari, tranne da quelli sotterranei e naturalmente dalle piogge. L’acqua del lago viene prelevata dai Comuni di Ronciglione e Caprarola.

L’abbassamento del lago, è dovuto, oltre che alla mancanza delle piogge anche dal fatto che d’inverno il lago viene svuotato, con l’apertura di una chiusa e in questo non si raggiunge il livello massimo di capienza che il lago ha, il tutto avviene, mettendo così in sicurezza noccioleti e un ristorante che non hanno rispettato i limiti stabiliti dal demanio”.

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