109.152,73 euro per i malati affetti da disabilità gravissime. E’ questo il contributo che il Comune di Viterbo ha stanziato quest’anno per il piano di intervento assistenziale a favore dei disabili che richiedono un’assistenza domiciliare h 24. L’obiettivo è quello di favorire la permanenza delle persone più deboli nel proprio ambiente familiare, in modo da evitare il fenomeno dell’isolamento e dell’emarginazione sociale.
I destinati dei benefici sono già stati individuati, a seguito di un avviso pubblico, e valutati a livello sanitario. Tutti e 23 i beneficiari, affetti da gravi patologie invalidanti (malattie del motoneurone, stato vegetativo, dipendenza vitale, deficit grave a funzioni vitali, primarie e di relazione), rientrano nel distretto socio-sanitario VT3 (Viterbo, Bassano in Teverina, Bomarzo, Canepina, Celleno, Orte, Soriano nel Cimino e Vitorchiano).
Oltre all’assegno di cura già previsto, da quest’anno, a seguito delle nuove norme regionali, il Comitato dei Sindaci del distretto VT3 ha stabilito per i richiedenti la possibilità di scegliere il contributo di cura.
Che differenza c’è tra i due?
L’assegno di cura:
Gli assegni di cura, sono benefici a carattere economico o titoli validi per l’acquisto di prestazioni da soggetti accreditati dal sistema integrato finalizzati a sostenere le famiglie che si prendono cura dei familiari non autosufficienti. Il sostegno di natura economica è finalizzato a compensare, in modo totale o parziale, le spese da sostenere per l’acquisizione delle prestazioni assistenziali domiciliari contemplate nel Pai (Piano Assistenziale Individualizzato), mediante la sottoscrizione di regolare contratto di lavoro.
Non vengono finanziate le spese derivanti da rapporti di lavoro realizzati con i familiari ed affini. Per quest’anno è stato fissato l’importo dell’assegno in 800 euro mensili per 12 mesi. La liquidazione avviene con cadenza periodica trimestrale, dietro presentazione di documentazione attestante le spese assistenziali sostenute e la regolarità del rapporto di lavoro instaurato nel caso di assunzione diretta.
Contributo di cura:
Il contributo di cura viene riconosciuto al caregiver familiare che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona non autosufficiente o, comunque, in condizione di necessario ausilio di lunga durata non in grado di prendersi cura di sé.
Il caregiver deve rapportarsi, in modo continuo, con gli altri operatori del sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari professionali e deve confrontarsi costantemente, oltre che con un referente per l’assistenza sanitaria, anche con il responsabile del Pai che diventa figura di riferimento per il caregiver.
Il contributo di cura è cumulabile con pensioni, indennità di accompagnamento ed ogni altro assegno riconosciuto a carattere previdenziale e/o assicurativo; non è cumulabile con l’assegno di cura e con altri interventi di assistenza a domicilio già attivi in favore del cittadino e coperti da risorse regionali. Nel Comune di Viterbo e negli altri appartenenti al distretto VT3, il contributo è pari a 700 euro mensili per 12 mesi.