Il turismo è uno di quei settori che ha saputo contrastare nella maniera migliore l’epoca della crisi. Grazie ad internet e alla nuova economia globale, in questo mercato si sono aperte nuove ed interessanti opportunità. Per quanto riguarda la Tuscia, il territorio si ritrova di fronte ad una sorta di ambito tutto nuovo: da una parte, proprio grazie alla rete, l’area dell’alto Lazio rientra tra le “piacevoli scoperte” dei turisti di oggi. Di contro però, per una zona così ricca di cultura, arte, storia e motivi di interesse enogastronomici , sembrano mancare delle adeguate strategie di offerta turistica. Spesso, soprattutto nell’ambito economico, si sottolinea l’importanza di “fare rete” per poter permettere a tutto il territorio di unirsi, fare fronte comune, e riuscire a ripartire.
Questo, ma più in generale i nuovi paradigmi economici delle rete, è stato senza dubbio compreso dai ragazzi del portale turistico Sutri Discovery. Senza ricevere nessun tipo di sovvenzione pubblica, quattro giovani hanno deciso di lanciarsi in una ambiziosa sfida che però può costituire un edificante esempio per l’economia di Sutri, e non solo. Ma cosa spinge Simone Cerulli (architetto paesaggista), Riccardo Cerulli (dottore di ricerca in economia), Daniele Campitelli (tecnico informatico) e Massimiliano Grego (fotografo) a portare avanti un progetto così importante?
”L’idea di base è quella di sfruttare le potenzialità della rete, della sharing economy e della condivisione per valorizzare il territorio – ha raccontato apertamente Simone Cerulli – come architetto paesaggista tendo a guardare il territorio sotto tantissimi aspetti. Sutri può vantare una storia importante e una posizione geografica privilegiata; anche il flusso turistico è molto buono, ma dal mio punto di vista il turismo è pressoché spontaneo. Il nostro obiettivo è quello di creare una rete per poter accogliere il turista nella maniera migliore: non solo visite mordi e fuggi, ma organizzare una più completa esperienza che lo coinvolga sotto diversi aspetti. La nostra proposta, e quella del nostro portale, è quella di creare una vetrina, una finestra sul territorio che possa dar risalto alle tante caratteristiche di questo territorio”.
L’avventura di Sutri Discovery è iniziata ufficialmente a febbraio di quest’anno, quando il sito è andato online, ma il lavoro che c’è dietro la creazione del portale ha richiesto ovviamente molto più tempo. Questo sforzo notevole ha permesso però ai ragazzi di creare un sito che sia il più possibile chiaro, essenziale ma allo stesso tempo ben strutturato. ”Abbiamo puntato a costruire un sito che possa arrivare dritto al punto, mettendo immediatamente in mostra i luoghi di interesse – ha continuato a spiegare Simone Cerulli – una seconda parte del portale è dedicata invece alle attività del territorio, spaziando dall’artigianato ai prodotti tipici più famosi e importanti; infine c’è una terza parte, sulla quale stiamo ancora lavorando, che riguarda specificatamente i pacchetti turistici. Stiamo creando delle offerte specifiche per i visitatori, ma che riescano a coinvolgere attivamente anche le attività che ci hanno scelto”.
Sutri Discovery è molto presente anche sui moderni canali social. La pagina Facebook e il canale YouTube ad esempio, tengono aggiornati i fans e i followers sulle iniziative sviluppate, sulle attività e sui luoghi d’interesse. ”Non si tratta solo di promuoversi in rete – ha detto ancora Cerulli – lavoriamo anche con gli incontri, con le conferenze. Abbiamo una buona presenza fissa di persone presenti ad ogni occasione. Inoltre puntiamo forte sulla qualità: credo di poter dire che la nostra è una squadra variegata e che quindi ognuno di noi porta diverse competenze utili alla causa”.
Il progetto di condivisione del valore, generato e coniugato secondo le idee dei ragazzi di Sutri Discovery, rappresenta un ottimo modello di offerta turistica moderna. Oggi la modernità è arrivata ovunque grazie allo sviluppo tecnologico creato internet e dalla rete, ma spesso le idee innovative si scontrano ancora con la storica reticenza di territori come questo. I ragazzi questo lo sanno bene, ma seppur ambizioso, il loro è un progetto assolutamente notevole. ”Riteniamo che il modello lanciato non solo sia possibile, ma anche replicabile – ha concluso Simone – partire dalla nostra realtà, la città di Sutri, ed arrivare magari un giorno alla creazione di un Tuscia Discovery che, riuscendo realmente a fare rete, possa far funzionare tutta l’economia locale”.