Uno dei più cari amici del coccodrillo si chiama Biagio ed è un essere davvero speciale: ha il becco di anatra, il corpo di talpa e la coda di castoro. Insomma, un vero mix di animalesca origine. Insomma, come alcuni di voi lettori avranno intuito, Biagio non è altro che un ornitorinco. Sintesi perfetta di come la natura sia fatta di mescolanza e commistione, il nostro Biagio rappresenta nel regno animale un caso particolare: l’ornitorinco è infatti l’unico tra gli animali a fare le uova e ad allattare i piccoli, a essere un po’ rettile, un po’ uccello e un po’ mammifero. Biagio, nello specifico, è ancora più particolare perché è anche protagonista di un libro di favole il cui titolo saprà sicuramente catturare la vostra attenzione.
“Mutande coraggiose” è l’audace nome del volume di Lorenzo Stanzione edito da Erickson, che vi trasporterà in una serie di storie le cui protagoniste sono proprio le mutande. Stiamo davvero per trascinarvi in un mondo in cui si parla di cacca e pipì e in cui i nostri indumenti intimi per una volta hanno diritto di parola e opinione. Prima di tutto ci sono le mutande terrene, come Mutandonio che vorrebbe entrare in politica perché si è stufato di chi decide per lui, delle truffe e degli inganni, dei sotterfugi e dei brogli, e ha voglia di un mondo eticamente più pulito, privo delle tante scorie che invece sozzano il paese delle mutande a proprio piacimento. Tra le mutande terrene ci sono anche due sorelle, l’una opposta all’altra come la Clara e la Fosca del Tarchetti: ecco allora la storia di Jolanda la mutanda bianca e di Gramigna chi la indossa i denti digrigna. Poi ci sono anche le mutande celesti, quelle che appartengono all’Olimpo e possono fregiarsi del titolo di Mutandei e Mutandee: un tuffo nell’Antica Roma ci porta a conoscere divinità come Ermutandapulita, Ercambiata, Ertevere e, come i loro simili di natura antropomorfa, anche questi si trovano alle prese con umani disubbidienti e con un eroe di immane forza, noto con il nome di Ercolone, che non può certo esimersi dal compiere 12 fatiche degne del compare umano. E, anche se i Mutandei e le Mutandee devono fronteggiare l’attacco di cacca e pipì di Ercolino il bambino, al posto di quello dei Titani, l’assenza di volgarità triviale è garantita dall’uso di un linguaggio ricco di termini romaneschi, comico, preciso, puntuale che farà ridere a crepapelle i piccoli e ricorderà ai grandi le indimenticabili interpretazioni di un Sordi o di un Verdone.
Nelle favole di Lorenzo Stanzione la fantasia leggera e inusuale ci porta addirittura a conoscere le Ultramutande, ossia le mutande aliene, che si sono stancate del comportamento irrispettoso che gli uomini hanno nei confronti della Terra e che quindi si rifiutano di contenere le schifezze da noi prodotte ogni giorno e gettate nell’Universo.
Ogni volta si va incontro, tra ironia e colpi di scena, a una morale che insegna a essere coraggiosi come le mutande, a trovare in tutte le situazioni le forza di decidere e di agire per cambiare la propria vita, superare le difficoltà, cercare libertà, chiedere giustizia. È proprio Biagio a suggellare il libro con il più importante degli insegnamenti. È a lui che viene affidato il ruolo di angelo annunziatore di una morale universale, valida non solo per i lettori più piccoli ma anche per i bibliofili adulti. Biagio, l’emblema della contaminazione di genere e dell’unione tra diversi, ci ricorda l’importanza dell’altro in quanto portatore di arricchimento. Lui, con la sua storia fatta di mutande bianche secessioniste e di mutande colorate tenute in isolamento, ci ricorda che tutto è possibile, che sempre si può cambiare, che per ogni sconfitta ci sono due vittorie a favore. Del resto, come dice Biagio stesso, “per diventare grandi bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco”.
Mutande coraggiose
Lorenzo Stanzione
Editore Erickson
Consigliato ai bambini dai 5 anni in su e ai grandi che hanno bisogno di essere coraggiosi come un paio di mutande.