Il post entusiastico del sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti
Dopo tanti anni di invisibilità mediatica, da qualche tempo a questa parte la Tuscia ha iniziato una vera e propria fase di rilancio. Sono sempre di più i turisti che da tutta Italia, ma anche da diverse parti del mondo, scelgono di passare le vacanze tra il suggestivo e variegato paesaggio del viterbese. Spazi verdi, laghi, mare, montagna, ma anche e soprattutto la grandissima tradizione storica dei borghi secolari: sono questi gli ingredienti vincenti della ricetta del recente successo turistico della provincia di Viterbo.
Proprio i piccoli borghi poi, con il loro ritmo lento ed il carico di fascino artistico e culturale, sono diventati una una meta ambita da tantissimi visitatori, in particolar modo quelli provenienti da oltreoceano e dal mondo anglosassone. Non è un caso quindi che Civita di Bagnoregio, la piccola perla dei Calanchi, stia vivendo una vera e propria epoca d’oro del turismo anche grazie alle entusiastiche recensioni della stampa estera. Ultima tra queste quella dell’emittente televisiva americana Cnn, che sul suo sito internet ha inserito Civita di Bagnoregio al primo posto nella classifica dei 33 migliori posti da visitare in Italia.
Enorme la soddisfazione di Francesco Bigiotti, sindaco di Bagnoregio, che ha voluto condividere la notizia con i suoi amici e follower sulla pagina Facebook. “CHE MERAVIGLIA! – ha postato il sindaco sul noto social network – Per la CNN, Civita di Bagnoregio è al 1° posto tra le meraviglie dell’Italia, prima del Colosseo, Firenze, Venezia, Capri, Taormina, etc. etc.”.
Un riconoscimento importantissimo questo, ma che, ovviamente, non è né il primo e né sarà l’ultimo. Infatti, grazie anche ad una strategia turistica che ha valorizzato l’unicità del piccolo borgo, a dispetto del suo soprannome, Civita ha iniziato un processo di apertura che sta portando vitalità e rinnovato interesse da parte del mondo intero. Così, nonostante sia presentata come la città che muore, Civita di Bagnoregio è diventata invece, oggi più che mai, la città che vive.
