Un protocollo d’intesa tra Ac, ministero dei Trasporti, Anci e Upi per fissare nuove regole in materia di multe ed evitare che gli automobilisti continuino a essere vessati con iniziative – leggi autovelox – che nulla hanno a che vedere con la sicurezza stradale, e servono unicamente a fare cassa. Lo chiede il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, per dire “basta a una valanga di multe che tradiscono lo spirito del Codice della strada”. Educare non vessare.
“Appoggiamo in pieno l’Iniziativa dell’Aci nella persona del suo presidente Sticchi Damiani – dichiara il direttore Aci Viterbo Lino Rocchi – e anche noi faremo al nostra parte, per troppo tempo gli automobilisti hanno subito senza far valere le proprie ragioni, se gli introiti delle multe fossero veramente serviti per la sicurezza stradale, oggi avremmo le migliori strade del mondo”.
Nel 2015 le sanzioni al Codice hanno fruttato 1,7 miliardi di Euro, con un incremento del 45,6% rispetto al 2014. Ogni auto, in media, è stata multata per 45 euro e ben 15 multe su 100 sono risultate relative al mancato rispetto dei limiti di velocità. Non solo: nel periodo 2010-2015, l’Italia è stata la nazione europea che ha fatto registrare la maggiore crescita (15%) di sanzioni per eccesso di velocità: circa 50 ogni 100 abitanti. Un incremento da leggere in chiave più “economica” che educativa, dato che è evidente che le sanzioni non sono finalizzate a indurre comportamenti corretti, ma a rimpinguare i bilanci delle amministrazioni locali.
Se fai tante multe hai fallito, “Se fai multe e nei fai tante – commenta il Presidente dell’Aci – vuol dire che hai fallito: la sicurezza su quella strada non c’è. Fondamentale, dunque, trovare strumenti giusti e davvero efficaci per centrare l’obiettivo sicurezza”. Secondo Sticchi Damiani “i falsi cartelli di controllo elettronico della velocità che rendono invisibili quelli veri, o gli autovelox piazzati a tre metri di altezza, su pali nascosti a lato della carreggiata, non sono altro che trappole”.
Per il numero uno dell’Aci, gli autovelox non devono essere nascosti ma ben visibili e posizionati in punti realmente pericolosi, altrimenti non inducono gli automobilisti a rallentare e non hanno alcun effetto positivo sulla sicurezza. Se davvero si vogliono ridurre gli incidenti, il modello c’è già: “Si chiama Tutor e funziona benissimo, perché pone regole chiare e certe che vanno rispettate”.
Urge patto tra Aci ed Enti locali, “Gli automobilisti – conclude Sticchi – sono stanchi di essere tartassati. Sono già spremuti, in modo pesante, per contribuire al bilancio di uno Stato, che sembra voglia punirli invece di rispettarli. Per questo – ribadisce – è urgente un patto tra Aci ed Enti locali, per porre fine al fenomeno delle multe vessatorie per fare cassa”.
Anche per questo, l’Aci ha deciso di mettere a disposizione dei cittadini il numero del proprio soccorso stradale – 803.116 – per raccogliere le segnalazioni, invitandoli a scattare foto geolocalizzate con il telefonino. “L’Aci verificherà le segnalazioni, pronto ad avviare ricorsi collettivi, per costringere chi ha incassato in questo modo a restituire i soldi ai cittadini”.