Una mostra ricca di significato e immortalità viene presentata a Roma al Chiostro del Bramante. Dal 24 marzo al 2 luglio 2017 si rende omaggio a uno dei più controversi personaggi dell’arte e della cultura newyorkese degli Anni ’80, Jean-Michel Basquiat.
Un figura che ha segnato un percorso, che ha saputo farsi ricordare nonostante la sua breve esistenza (morì a soli 27 anni), un artista dalle mille sfaccettature ma con unico sogno, quello di mostrare la sua arte.
“Papà, un giorno diventerò molto, molto famoso”, questo il suo desiderio, questa la sua necessità che ha realizzato pienamente.
Disegnava, dipingeva, mostrava i suoi pensieri e il suo strumento erano i muri di New York dove poteva dare sfogo ai suoi stati d’animo.
Un mondo racchiuso tra astrattismo e figurativismo, tra acrilici, olii, serigrafie, tra collaborazioni con artisti celebri e tra la sua voglia di emergere, denunciare, vivere.
Il mezzo che utilizzava non era solo il disegno ma anche la scrittura. La mostra presenta molte delle sue opere dove le parole assumono un significato primario.
La tela non è solo opera ma messaggio di sofferenza, disagio esistenziale, critica al razzismo e alle strutture del potere.
In questa mostra possiamo respirare tutta la vita dell’artista, in particolare il periodo dal 1981 al 1987 dove Basquiat inciderà tutti i suoi tratti caratterizzanti e indimenticabili.
Ed è interessante scoprire tutto il simbolismo che si nasconde dietro le sue opere, tele ricche di significati diversi, di drammaticità, ma anche del suo orgoglio di appartenere alla cultura afro-americana.
Sicuramente un artista controverso ma da scoprire in ogni minimo dettaglio, nei suoi disegni, nel suo linguaggio sempre più coinvolgente e affascinante e nelle sue diverse forme di espressione.
E i temi da cui prende ispirazione sono molteplici, dalla sua vita, segnata da un senso di non appartenenza e isolamento, dall’arte africana, fino alla musica, elemento assolutamente ricorrente nei suoi racconti.
La musica era vissuta da Basquiat come qualcosa di profondo e indelebile, come una fedele compagna di viaggio da cui non si staccò mai.
Un percorso dunque che ci racconta non solo storie, ma il viaggio di un uomo che ha saputo, attraverso linguaggi criptici e simbolici, contenuti seducenti, narrazioni figurative, farci vivere la sua storia… la storia di Jean-Michel Basquiat, un genio divenuto immortale.