Ormai non si va più alla ricerca di artisti e canzoni, ma di personaggi e tormentoni. Sia nell’indie che nel mainstream. Che differenza c’è infatti tra Rovazzi e gli Stato Sociale? tra Bello Figo e Calcutta (a parte che BF è simpatico e piacevole da ascoltare)? Occorrono personaggi strambi, semimacchiettistici, un po’ freak che attirino l’attenzione. Sono le cazzate virali quelle che muovono l’economia della “cultura” e non solo. Il ballo dello scimmione ad esempio, nuovo GnanGnam Style idiota. È come se tutto fosse pensato per Facebook e le sue metastasi social, già a partire dallo spot sanremese scientificamente trash dei feti che cantano gigliola conquetti. Ma già era un circo coi 3 babytenori, il cantante soul di 2 metri per 3, il pianista invalido, la donna barbuta… per non parlare dei giganti della pallacanestro, della famiglia con 16 bambini, dell’operaio stacanovista matto… e l’uomo che riesce a baciare in bocca la de filippi! Insomma, una vera carnevalata con protagonisti quelli che io chiamerei “tamarri allegorici”.
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