La patria del vino di qualità è Montefiascone. Già definita come ”L’impero dell’enologia” da La Repubblica, l’azienda Falesco torna di nuovo a far parlare di sé e in grande stile. Stavolta è il Gambero Rosso a elogiare il lavoro delle cugine Dominga, Marta e Enrica, che da anni portano avanti con passione e capacità l’azienda fondata dai genitori. La famosa rivista, faro di punta dell’enogastronomia italiana d’eccellenza, afferma infatti che: ”La famiglia Coterella è tra le più importanti nel mondo del vino”.
Un altro riconoscimento importante per le montefisconesi che deriva non soltanto dalle produzioni enologiche di qualità, ma che scaturisce anche dalla loro ambizione. Ambizione e sogni trasformatisi in progetti concreti come la fondazione della scuola Intrecci a Castiglione in Teverina. Una totale novità nel panorama dell’enologia italiana: si tratta infatti della prima accademia d’eccellenza per la formazione del personale di sala altamente qualificato oltre che esperto del mondo dei vini.
”Una scuola elaborata sul modello dei campus anglosassoni – spiega il Gambero Rosso – dove la didattica in aula sposa la pratica e l’avviamento professionale, e lo fa in un contesto curato, che ingloba spazi per la formazione e per l’alloggio degli allievi, con camerate, mensa, foresteria, aree ricreative e di studio con attrezzature didattiche digitali e tradizionali”.
”L’idea è stata di Dominga – racconta Enrica Cotarella sulla rivista – lei ha sempre tantissimo entusiasmo, è capace di trascinarci e trasmetterci la sua energia. Ci chiedono continuamente se conosciamo qualcuno di bravo per la sala e a un certo punto abbiamo pensato che, dato che una scuola mancava, potevamo farla noi”.
”Ci vorrà ancora un po’ perché la scuola sia operativa, l’inizio dei corsi è previsto per gennaio 2018 , ma intanto l’idea prende forma. Ed è la prima esperienza del genere in Italia – sottolinea il Gambero Rosso -: un campus per 20 allievi che verranno preparati per il lavoro di accoglienza con un percorso di studi multidisciplinare dove, ovviamente, l’aspetto enologico avrà un ruolo importante ma non sarà l’unico né quello centrale. Perché, quello dell’accoglienza è un lavoro complesso, fatto di tante cose, su tutte: Carattere, Classe, Calore. Con la maiuscola non solo per sottolinearne l’importanza, ma anche per tracciare un ideale legame con il cognome delle tre artefici di questo progetto”.