L’Universtà di Viterbo, questa volta insieme a quella di Bologna, si riprende le pagine scientifiche dei quotidiani di punta. Tutto grazie ad un particolare studio che ha portato a scoperte singolari: il cambiamento del microbiota intestinale durante un viaggio su Marte. Gli studi sono stati portati avanti grazie ad una missione simulata sul pianeta rosso di circa 520 giorni. I viterbesi hanno valutato l’impatto che la prolungata esposizione ha avuto sulla flora intestinale di ben sei astronauti di diversa nazionalità, dunque, confinati in una situazione di particolare stress.
La totale mancanza di interazioni sociali, il consumo dei cibi in scatola, il ridotto contatto con l’ambiente ha causato, inevitabilmente, una variabilità temporale del microbiota intestinale, tenuto sotto controllo costante attraverso particolari analisi. La conclusione è palese: la flora intestinale degli astronauti finisce per assomigliarsi. La missione tentata dai viterbesi ha preso il nome di Mars500 e risulta la più lunga simulazione mai messa in atto. La ricerca, pubblicata su Microbiome, ha accumulato dati sufficienti per dimostrare l’importanza del mantenimento dell’omeostasi dei batteri intestinali nelle condizioni di stress.
I risultati confermano la natura dinamica e personalizzata del microbiota. Le analisi sono state condotte sui campioni fecali dei sei membri dell’equipaggio a vari intervalli di tempo, nel corso dei 520 giorni di esperimento e fino a sei mesi dopo la conclusione.