Il mio unico obiettivo è la tutela del territorio e della salute dei cittadini di Tarquinia, portando avanti battaglie non d’interesse personale ma di quello generale.
Grazie al lavoro degli assessori Sandro Celli, Anselmo Ranucci e Angelo Centini, allora consiglieri di minoranza, nel 2004 è stata approvata la delibera comunale n. 33 che era contro l’insediamento di nuove centrali o industrie per il trattamento dei rifiuti.
Quando nel 2013 si è affacciata l’ipotesi di un nuovo impianto, in località Cunicchio-Olivastro, il Comune rifacendosi a quella delibera, ha espresso parere negativo. Parere rafforzato, successivamente, con lettere e documenti in cui sostiene che per questo impianto occorre obbligatoriamente la VAS, Valutazione d’Impatto Ambientale, che ad oggi nessuno ha rilasciato.
Inoltre, nelle lettere ha sempre sottolineato che è necessario una variante al piano regolatore generale, con la trasformazione obbligatoria della zona da agricola a industriale. Informando che già esiste una zona industriale.
Ai tavoli tecnici della Provincia di Viterbo e della Regione Lazio, l’Amministrazione ha sempre esposto queste tesi per la tutela del territorio e, soprattutto, per la salute dei cittadini.
Ricordiamo e confermiamo la posizione assunta da questa amministrazione nel corso dei vari incontri tenutesi sull’argomento, laddove non ci si è potuti avvalere del parere dell’Istituto Superiore di Sanità, in quanto superato dalla “modifica sostanziale” apportata al progetto originario dal Consorzio Pellicano.
Nonostante ciò, la Regione Lazio, ha espresso parere positivo alla VIA, la Valutazione d’Impatto Ambientale, senza tenere conto delle rimostranze che il Comune ha continuato a fare, senza clamore, in tutte le sedi istituzionali.
Al tavolo dell’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, l’Amministrazione chiederà la VAS, perché non ci possono essere scorciatoie, quando si parla di territorio e di salute. Tutto deve essere fatto nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Il Comune ribadisce la necessità, in base al dettato dell’art.30 comma 2 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., che la proposta progettuale vada assoggettata alla procedura di verifica di VAS in quanto l’intervento in parola varierebbe la natura urbanistica dei terreni dall’attuale zona agricola a zona industriale. Ciò al fine di poter accertare la compatibilità dell’iniziativa con la salvaguardia degli interessi connessi alla tutela della vocazione agricola e turistica del territorio rispetto all’insediamento di impianti ed attività connesse alla lavorazione, stoccaggio e trattamento di sostanze provenienti da rifiuti come quello di specie.
Il no politico di un sindaco è un no vuoto, buono solo per gli slogan elettorali, se non è suffragato da dati tecnici, concreti che lo sostanziano e lo sostengono, e comunque un sindaco non può firmare autorizzazioni e concessioni edilizie, che spettano alla competenza dei tecnici.
In questa città i Cinque Stelle e gli ambientalisti, si ergono a difensori del territorio e dell’ambiente, ma quando vengono eletti e hanno delle responsabilità amministrative cambiano idee e ideali, ne è l’esempio Pizzarotti, sindaco di Parma. Il no all’inceneritore è stato il suo cavallo di battaglia per vincere le elezioni. E l’inceneritore è stato fatto. E anche i grillini di Civitavecchia, che al grido “chiudiamo la centrale” hanno conquistato il Comune. E la centrale è ancora lì.
Questi continui attacchi alla mia persona sono iniqui e hanno il solo scopo di gettare fumo negli occhi alla gente per confonderla e non permettergli di vedere chi realmente agisce nell’interesse collettivo e chi nel proprio.
Noi metteremo sempre serietà e impegno nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini.