Si chiama “flipped classroom” e si legge “insegnamento capovolto”. E’ una nuova metodologia didattica che, nata negli anni novanta in ambito universitario negli Stati Uniti, è sbarcata recentemente in Europa, ed anche in Italia trova sempre nuovi sostenitori. Con la flipped classroom viene rovesciato il tradizionale rapporto docente- alunno basato su lezione frontale, studio domestico e successiva verifica. Il docente è sempre più tutor d’apprendimento, piuttosto che dispensatore di conoscenza: una guida che fornisce all’allievo tutto quanto necessario perché egli autonomamente possa promuovere la sua formazione, riscontrando poi in classe il lavoro svolto. In altre parole prima si studia e poi ci si confronta con il docente su quanto appreso. L’insegnante fornirà all’allievo tutti gli strumenti necessari affinché il suo percorso formativo possa avere successo, con ampio uso delle nuove tecnologie e delle risorse reperibili sulla rete: non solo quindi bibliografia, dispense, appunti e copie ma soprattutto sitografie, filmati, videolezioni, materiali multimediali, mappe concettuali e schemi.
Il “Dalla Chiesa” di Montefiascone, da sempre attento alle innovazioni e alla implementazione delle nuove tecnologie dell’informazione nella didattica, ha attivato per alcuni suoi corsi esperienze di flipped classroom e partecipa al progetto internazionale Erasmus + “Reversed Roles at school: flipped classroom and learning through teaching” che unisce sei stati europei dall’estremo nord al sud del continente. In virtù di ciò nel corso del mese di marzo 14 docenti e 19 studenti provenienti da Lituania, Turchia, Grecia, Romania, Ungheria e Polonia sono stati ospiti dell’Istituto di Montefiascone con l’obiettivo di condividere buone pratiche educative e nuove metodologie per fare didattica, conoscere le rispettive culture nonché visitare il nostro territorio. Gli ospiti stranieri hanno molto apprezzato il panorama infinito che si gode dalla Rocca di Montefiascone, che spazia dal lago ai monti fino ai bagliori del tirreno, nonché i monumenti storici e le chiese della città.
Il sindaco Paolini li ha ricevuti nel suo studio, facendosi portavoce del saluto della cittadinanza e offrendo loro una bottiglia dell’eccellenza enologica locale: il celebrato vino Est! Est!! Est!!! a suo modo anch’esso un bene culturale, potendo vantare 900 anni di storia. Molto gradite dagli ospiti anche le visite a Civita di Bagnoregio, ormai centro turistico di caratura internazionale con i suoi oltre seicentomila visitatori annuali, e naturalmente a Viterbo e Roma.