Computer, smartphone, tablet ma anche smart tv, vengono usati dalla Cia per sorvegliare i bersagli sensibili. In breve sintesi, questo è ciò che è emerso dal reportage di migliaia di documenti segreti che WikiLeaks ha reso pubblici in questi giorni.
L’organizzazione di Julian Assange ha pubblicato tutto online ma, in questo caso, ha deciso di non entrare nei dettagli delle pratiche tecniche di spionaggio, per evitare di fornire aiuti a gruppi di hacker malintenzionati. Certo, la tecnologia ha probabilmente migliorato la vita, ma allo stesso tempo, ha semplificato il lavoro ad agenzie che si occupano di intelligence o di organizzazioni di malintenzionati o criminali.
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