La vedete quella splendida villetta dall’altra parte rispetto alla ferrovia? Bene, proprio lì, più precisamente in quel giardino ben curato vive un’Ortensia. Non lasciatevi ingannare dal nome: stiamo parlando di un’adolescente in carne e ossa, coraggiosa e fragile, curiosa e vivace, che con il fiore condivide la stessa delicatezza, oltre al nome. Ora guardate da questa parte rispetto alla ferrovia, aguzzate la vista più che potete perché c’è un’insegna che catturerà sicuramente la vostra attenzione: sì, è proprio quella che state ammirando ora. “Leon d’oro” è il bar in cui tra poco farete conoscenza di Camilla, la nipote dei proprietari, di Federico, di Eugenia e di Khalid. Ovviamente loro sono amici di Ortensia, ma per noi questo gruppo di ragazzini ostinati e leali è anche un esempio di umanità.
Lasciamoli un attimo a godersi il loro latte e menta.
Dovete sapere che oggi pomeriggio il coccodrillo, alla ricerca di una merenda “librosa” da sgranocchiare, ha ricevuto una visita a sorpresa: a bussare alla sua porta è stata Isabella di Torre Obertenga. Un nome altisonante, direte voi. La generosità in persona, rispondiamo noi. Isabella infatti ha consegnato al coccodrillo proprio il libro che racchiude una storia i cui ingredienti principali sono i valori che ognuno di noi dovrebbe sempre serbare nel cuore e nella mente: il senso dell’amicizia, il coraggio di affrontare gli ostacoli anche quando sembrano insormontabili, la capacità di vedere con tutti e cinque i sensi, il desiderio di conoscere la vera natura delle persone, al di là della facciata. Che legame unisce dunque Isabella di Torre Obertenga a Ortensia e ai suoi amici? Per scoprirlo davvero non resta che divorare (metaforicamente!) “Ortensia & C.”, il libro di Lucia Torti, pubblicato da Medusa Editrice.
Ortensia, che di bizzarro ha solo il nome, è una ragazzina in cui è facile identificarsi: i rapporti con i genitori sono un po’ complicati perché a volte comunicare con i grandi è difficile, così come è difficile trovare il coraggio di andare oltre le apparenze; le incomprensioni con la sorella più piccola sono all’ordine del giorno anche se tra le due esiste un cordone di amore che aspetta solo di unirle quando ce ne sarà bisogno; i compiti e le lezioni a scuola sono una scocciatura quotidiana che Ortensia non riesce e non vuole sopportare. La sua vita, insomma, è proprio quella di un’adolescente! Ma un giorno, al mercato, Ortensia vede una donna compiere un’azione moralmente sbagliata. Potrebbe urlare, accusarla davanti a tutti e farla arrestare, ma non trova il coraggio. Ortensia non vuole fermarsi all’apparenza del gesto, all’azione oggettiva che si è manifestata di fronte a lei e sceglie di tacere. E, soprattutto, di indagare. Solo così verrà a conoscenza dell’identità di Isabella e scoprirà il reale perché di un gesto che altrimenti sembrerebbe immotivato.
Isabella non è normale e – a dirlo è la stessa Ortensia – si presenta come una creatura strana: è muta oppure parla? È ricca oppure vive in difficoltà? Ha origini nobili oppure è un’emarginata? Isabella è semplicemente il diverso che a volte appare nella nostra vita, anzi, è quel particolare tipo di diverso a cui non sappiamo dare una spiegazione. Vedere Isabella e leggere di lei per la prima volta è un pugno alla bocca dello stomaco: quante volte ci è capitato di assistere a una diversità che non siamo stati in grado di spiegare e che ha generato in noi un’amorevole compassione malinconica? Isabella è il diverso che ci insegna ad superare la nostra diffidenza: in un mondo in cui ci aspettiamo sempre di essere raggirati, ingannati, irretiti, fatichiamo a distinguere un salutare e interiore campanello d’allarme da una taciturna e discreta richiesta di aiuto. Isabella è il diverso che ci mostra come noi stessi abbiamo le nostre peculiarità che ci distinguono da tutti gli altri e ci insegna che non abbiamo il diritto di arrogarci un’universale forma di giudizio valida per tutti.
In ognuno di noi vive un’Isabella che ha bisogno e non chiede, commette gesti impulsivi ed è capace di grandi sorrisi generosi. Al contempo in ciascuno di noi alberga anche un’Ortensia, un fiore di audacia, di voglia di riscatto, di senso della giustizia. È un fiore che abbiamo l’obbligo morale di coltivare perché, come ci insegna il libro di Lucia Torti, è la caparbietà di Ortensia che porta Isabella al di fuori di una triste realtà di degrado sociale. È un fiore di cui dobbiamo prenderci cura ogni giorno e che va innaffiato con amore, costanza e ostinazione. Ci sarà sempre qualcuno che vorrà portarci lontano dalla retta via e purtroppo nella vita reale non avremo a che fare con i personaggi delle favole, ma con umani in carne e ossa, pronti a ostacolarci. Ma non dimentichiamoci, che, anche se la nostra vita non è una fiaba, potremo sempre contare su validi aiutanti che spesso sono i nostri amici più cari, i tanti Camilla, Federico, Eugenia e Khalid che ci daranno occhiali per vedere meglio e orecchie per ascoltare con più attenzione. Del resto, come scrisse John Donne, “nessun uomo è un’isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.” Ortensia & C. ce lo ricorda con la sua ricerca di un mondo migliore.
Ortensia & C.
Lucia Torti
Medusa Editrice
Consigliato ai ragazzi dai 10 ai 13 anni e a chi deve ancora comprendere che a volte diverso vuol dire uguale.