La vita e le peregrinazioni della giovane Rosa narrate in un film. Con l’intento di far conoscere, promuovere e valorizzare la storia della Santa, strettamente legata a quella di Viterbo, e perpetuare una devozione che trova il suo clou la sera del 3 settembre con il trasporto della Macchina a lei dedicata.
Una narrazione per immagini ha un impatto maggiore e più evocativo del semplice raccontare a voce una storia. Nasce così l’idea di realizzare un film. Rosanna De Marchi, scrittrice e presidente dell’associazione Santa Rosa di Viterbo, coinvolge il regista-produttore Luigi Avella e insieme firmano la sceneggiatura di una pellicola, le cui riprese sono già iniziate a fine febbraio.
Qualche giorno fa, la troupe ha girato alcune scene sul Monte Amiata e ora si sta organizzando per le riprese nei paesi della provincia viterbese dove la Santa visse il proprio esilio come Vitorchiano e Soriano nel Cimino. Ma anche scorci di Bagnoregio e di Civita di Bagnoregio.
“Vorremmo utilizzare per le riprese pure Palazzo dei Papi. Anche se – spiega la De Marchi – storicamente l’edificio all’epoca di Rosa non esisteva. Si tratterà di una licenza registica ma con questa nostra opera vorremmo anche dare visibilità Viterbo e al palazzo simbolo della città”.
E non sarà l’unico monumento del capoluogo a comparire nel film. Set prescelti anche Palazzo degli Alessandri e il quartiere di San Pellegrino.
L’onere e l’onore di interpretare la Santa spetterà alla diciottenne Clarissa Mazzi di Ischia di Castro, le cui delicate fattezze ricordano in maniera straordinaria il dolce volto di Rosa secondo l’ipotesi elaborata qualche anno fa in un disegno.
Le riprese procedono e “tutto si sta snocciolando con facilità” dichiara Rosanna De Marchi che, entusiasta, rivela: “Santa Rosa ci sta davvero aiutando, si stanno aprendo in maniera inaspettata molte porte”.
A maggio è previsto il ciak finale per poi passare alla fase di montaggio e di post produzione quindi, a settembre in occasione della festa, la presentazione alla città.
Sul film c’è molta attesa e anche grande attenzione. E non solo a Viterbo. Richieste di presentazione della pellicola sono già arrivate anche da Roma.
Il regista Luigi Avella, che è anche produttore, donerà il film all’associazione Santa Rosa da Viterbo che devolverà i proventi al santuario.