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“La violenza politica è solo da una parte”

Jacopo Polidori (CasaPound Cimini): ''Andiamo avanti per la nostra strada''

Il sit-in di CasaPound al Ruscello di Vallerano

Il sit-in di CasaPound al Ruscello di Vallerano

4 marzo 2017: uno di quei giorni, o per meglio dire di quei pomeriggi, che i paesi di Vignanello e Vallerano ricorderanno a lungo.
Sotto una pioggia battente e accompagnate da un imponente dispiegamento di forze dell’ordine si sono svolte nei Comuni cimini, in simultanea, le due annunciate e tanto chiacchierate manifestazioni contro la violenza politica dopo i fatti dello scorso 11 febbraio.

Da una parte la “passeggiata pacifica”, come l’ha definita Maurizio Gregori, primo cittadino di Vallerano, partita da piazza della Repubblica a Vignanello. Sindaci, politici locali, regionali e nazionali, autorità religiose, associazioni e numerosi cittadini tutti in marcia, sotto il diluvio, al grido “Siamo tutti Paolo”.

Dall’altra, al Ruscello di Vallerano, il sit-in organizzato da CasaPound. Il partito ha visto, esattamente una settimana dopo l’aggressione, la sezione dei Cimini colpita da un attentato con un ordigno esplosivo.
Tanti gli attivisti presenti di fronte al Santuario, tra bandiere con la tartaruga frecciata, tricolori, musica e fumogeni, com’è nello stile del movimento. Con loro il portavoce provinciale Alessandro Mereu e Davide Di Stefano (fratello di Simone, vice presidente di CasaPound, assente per obblighi di firma) che hanno ribadito il loro No a ogni forma di violenza di matrice politica.

“Gli unici che possono dire qualcosa sull’argomento siamo noi – ha detto Mereu – perché solo quest’anno, e siamo a marzo, CasaPound ha subito due attacchi terroristici: quello di Firenze, dove è rimasto gravemente ferito un agente di pubblica sicurezza, questo di Vallerano di 10 giorni fa e un altro è stato sventato a Grosseto”.

Sull’evento di sabato è tornato Jacopo Polidori, portavoce della sezione Cimini di CasaPound Italia.

Il portone della sezione di CasaPound Cimini danneggiato dall'ordigno esplosivo

Il portone della sezione di CasaPound Cimini danneggiato dall’ordigno esplosivo

“Nonostante abbiamo organizzato l’evento in un paio di giorni – dice Polidori – c’è stata una bella risposta. Sono venuti degli attivisti anche da Rieti e da Roma, saremo stati più di un centinaio”.

“In questo sit-in – racconta – abbiamo spiegato i motivi per cui siamo scesi in piazza ma non con l’altro corteo, che per noi è stato una pagliacciata. Strumentalizzare l’episodio dell’aggressione, con le indagini che erano ancora in corso, senza che nessuno sapesse veramente come era andata la vicenda, e ammantare tutto con il discorso dell’antifascismo ha creato un clima di odio nei nostri confronti che poi si è visto che conseguenze ha prodotto”.

Riguardo alla violenza subita dal ventiquattrenne di Vallerano il portavoce sottolinea:
“Sono gesti che non dovrebbero accadere ma partire da un qualcosa che non è chiaro e definito e costruirci sopra, nell’arco di tre settimane, movente, sentenze e condanne di matrice politica ce ne passa. Quando accadono fatti del genere le istituzioni dovrebbero placare gli animi invece di fomentarli. Perché sabato su quel palco nessuno, tra le autorità presenti, ha condannato il gesto gravissimo della bomba? Come sempre la violenza politica è solo da una parte. Non ci aspettavamo la loro solidarietà, di cui non ce ne facciamo niente, ma una condanna del gesto, quella sì”.

“Questo odio nei nostri confronti – prosegue Polidori – ci ha fatto capire che stiamo andando nella direzione giusta. Siamo venti militanti nei Cimini, più tutti i nostri simpatizzanti. Abbiamo scosso la politica di queste zone che si era un po’ appiattita e qualcuno si è innervosito…  Noi andiamo avanti per la nostra strada”.

L’attentato alla sede dei Cimini ha provocato il danneggiamento del portone e di un pezzo di muro, oltre alla deflagrazione dei vetri dei lampioncini esterni. Per il momento non è stato ancora rivendicato.

“Abbiamo fatto delle iniziative di autofinanziamento e altre ancora ne faremo per riparare i danni – spiega il portavoce –. Speriamo a breve, entro l’estate, di poter inaugurare nuovamente la sezione che – precisa – resta ‘mezza operativa’: c’è sempre la corrente con il telefono e i televisori che vengono utilizzati dai nostri tesserati”.

Il portavoce di CasaPound Cimini Jacopo Polidori

Il portavoce di CasaPound Cimini Jacopo Polidori

Ma l’attività del movimento non si ferma.
“Martedì siamo scesi in piazza a San Martino alla manifestazione per il No all’arrivo degli immigrati nella frazione e c’è la questione aperta di Vallerano: ad agosto il Comune ha approvato con una delibera la convenzione con l’Arci per l’assegnazione di 15 posti di accoglienza. Si parlava di un bando da 300.000 euro. Non se n’è saputo più nulla. Chiederemo al più presto chiarimenti al sindaco anche per capire se verrà rispettata le quota di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti”.

“Questo sabato – continua – saremo anche al mercato a Viterbo per la raccolta alimentare in favore delle famiglie che non arrivano a fine mese. Gli unici che si occupano dei problemi degli italiani – conclude – siamo rimasti noi”.

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