L’affascinante storia della Bella e la Bestia dal 17 marzo sta intrattenendo i bambini, giovani e adulti in tutte le sale del cinema italiano. Ma non tutti sanno che la favola è nata nella Tuscia, in un castello di Capodimonte.
Il film diretto da Bill Condon e scritto da Evan Spiliotopoulos e Stephen Chbosky è del 2017 ed è un remake live action dell’omonimo film d’animazione del 1991 tratto dalla fiaba di Jeanne-Marie Leprice de Beaumont. Ancora una volta la Walt Disney Pictures ha stregato milioni di persone, e nel primo week end di programmazione, il musical è già in vetta alle classifiche, raggiungendo una serie di record incassando circa 7.2 milioni di euro. Quello che non tutti sanno è però che la favola, di una bellissima ragazza che si innamora di un principe mostruoso, sembra ispirarsi alla storia di Pedro Gonzales, nobile spagnolo che nella seconda metà del 500 si trasferì nella sua casa a Capodimonte, sulle rive del lago di Bolsena, presso la corte del principe di Parma.
Pedro Gonzales, nato nel 1537 a Tenerife, era affetto da una malattia conosciuta come ipertricosi. Una patologia rara e ancora sconosciuta nel Cinquecento, iniziano infatti gli studi su di essa solo nell’800. A causa dell’ipertricosi il nobile Pedro aveva la faccia completamente ricoperta di peli e per questo motivo veniva chiamato da tutti “selvaggio” tanto da diventare quasi un fenomeno da baraccone. Infatti Pedro Gonzales venne rinchiuso in una gabbia e portato come dono di matrimonio al re di Francia Enrico II e a Caterina de Medici. Il re decise di educare questo “singolare” essere umano come un perfetto cortigiano. In poco tempo Pedro divenne colto, educato e sensibile e la regina decise di trovargli una moglie affinché si generasse una dinastia di “selvaggi” al servizio del re di Francia. Caterina diede allora in sposa a Pedro “la Bestia” una sua damigella d’onore, bella e robusta, di nome Catherine.
Dalla loro unione nacquero due primi figli che delusero la regina perché non avevano il pelo sul volto. Il terzo e il quarto invece ereditarono l’aspetto del padre. All’epoca avere nelle corti dei selvaggi rappresentava elemento di vanto e prestigio. Con la rovina della dinastia Valois, il “selvaggio” venne ceduto dalla corona francese ai principi di Parma. Ranuccio Farnese riconobbe a Pedro dignità e rango di gentiluomo, chiedendo in cambio qualche esibizione pubblica. La famiglia “di mostri” si trasferì quindi sulle sponde del lago di Bolsena, nella Capodimonte che all’epoca era sotto il dominio dei principi di Parma, i Farnese. La Tuscia è quindi la cornice fantastica da cui l’incantevole e romantica favola La Bella e la Bestia ha avuto inizio.