Di nuovo sui banchi di scuola per un giorno. In quelle stesse aule che l’hanno vista crescere e maturare, coltivando la sua passione per la scrittura e valorizzando le sue già spiccate abilità. Jessica Diotallevi, oggi stimata blogger, scrittrice di poesie, racconti sonori e romanzi a sfondo sociale, esistenziale e psicologico, tornerà all’interno del comprensorio scolastico ‘’Ulderio Midossi’’ di Civita Castellana, il prossimo 5 aprile, come ospite speciale della prima assemblea culturale dei licei e degli istituti facenti parte della regione Lazio. L’ex studentessa del ‘’Midossi’’, partita dal piccolo borgo per raggiungere la ribalta nazionale, così come il cantante Marco Mengoni, parlerà ai ragazzi presenti di temi fragili come il fenomeno del Bullismo, e l’utilizzo dei “1000 volti”, mal portati, in giovane età. Motivo sempre più frequente di manifestazioni violente, e spesso asintomatiche in assenza di dialogo.
Jessica Diotallevi, nonostante la giovane età, vanta un curriculum di tutto rispetto: ex speaker presso “Clusteradio” , e redattrice della rubrica “L’arte del tempo universale”, oggi si occupa tra l’altro di web marketing col ruolo di consulente commerciale nel settore pubblicitario.
Nota per la sua relazione col tempo, la ragazza ha pubblicato tre libri, tre romanzi, in circa un anno e mezzo. Ma ne ha scritti ben cinque. Non contando il numero sconsiderato di poesie, aforismi, testi redatti per musicisti, e/o sceneggiature.
Collabora con numerosi produttori televisivi, registi italiani, e operatori di Cinema, tra cui Tiberio Angeloni (regista, montatore ed effettista sonoro, di film come “La Grande Bellezza” di Sorrentino, “The Fall” del regista Singh, “Il Mercante di Venezia” di Radford e molti altri. Il suo ultimo libro pubblicato, “Il Filo di Leonard Guille” , e non il suo ultimo testo scritto, è stato scaricato nel mondo da circa 800 mila persone. Le tematiche del libro descrivono le attuali maschere sociali, sradicandole dai volti dei personaggi che le indossano, a partire dal protagonista Leonard: alla ricerca della propria identità. E, attraverso l’incubo della “Violenza.” Non intesa come maltrattamento, almeno non per tutta la trama. Ma, concepita come un pensiero incandescente che ribolle, e determina la nostra natura in meglio. Come innaturale motore della coscienza umana, da reindirizzare verso l’accettazione di se stessi. Presto la pubblicazione del quarto libro “Kiv, le strade del dottor Morte”, e del quinto “Wi Fi”. In cerca di una casa editrice valida.