Che la Tuscia sia una territorio “speciale” è cosa ormai nota a molti. Nonostante il territorio del viterbese stia entrando solo recentemente nelle routes del turismo, le tante bellezze di questo territorio hanno già da tempo affascinato il mondo del cinema e delle serie tv. Ma se la Città dei Papi è stata spesso scelta per il suo quartiere medievale unico e per le sue famose fontane, i territori che si trovano nell’Alta Tuscia non offrono certo qualcosa in meno.
Di Matteo Garrone, del suo corto girato nel paesaggio di verde di Chia e della sua volontà di tornare di nuovo qui per un nuovo film è già stato scritto di recente. Ma sono proprio i boschi che si trovano in quell’area ad aver ispirato non solo grandi registi italiani del passato come Fellini, ma anche importanti sceneggiatori e produttori contemporanei esteri come Guillermo del Toro. Il famoso regista messicano, infatti, solo qualche giorno ha postato sul suo account Twitter una foto del Parco dei Mostri di Bomarzo, ricordando quanta ispirazione gli abbia donato per realizzare il film premio Oscar “Il labirinto del fauno” nel 2006.
Il film fu un grandissimo successo, e Guillermo del Toro si aggiudicò ben tre premi Oscar grazie alla sceneggiatura, alla fotografia e all’originalità della sceneggiatura. Ma forse, a guardarli bene, i luoghi mostrati nella pellicola del regista messicano non sono poi così originali: quelle creature, quei mostri e quei sentieri incantati sembrano proprio provenire da quel famoso Bosco Sacro di Bomarzo. Forse, dopo il tweet di del Toro, anche qualcun altro nel mondo si renderà conto che quei luoghi incantanti non si vedono solo nel grande schermo, ma esistono anche nella realtà, e si trovano nella Tuscia.