15112024Headline:

Scissione Pd, dalla padella alla brace

Da Bersani a Renzi, passando per D'Alema

Le primarie del Pd

Le primarie del Pd

Tutto cominciò il dì in cui Bersani, per dare una dimostrazione di “apertura democratica” acconsentì ad indire le “primarie aperte”, ovvero aperte a chiunque pagasse 2 euro ai seggi, contestualmente all’espressione della preferenza. La prima volta gli andò bene ma fu costretto a dimettersi per l’impossibilità di formare un governo (a causa della dabbenaggine dimostrata da grillo) nelle successive primarie fra il “rottamatore” (in finta concorrenza con i due bolsi Civati e Cuperlo) trionfò e prese tutto il cucuzzaro. Il risultato fu ottenuto perché a votare ci andarono tutti quelli che avevano un interesse a sostenere Renzi. Ovvero forzaitalioti ed ex democristiani e frotte di extracomunitari, di picciotti, di “simpatizzanti” di varia estrazione e natura cooptati all’occorrenza. Così Renzi fu eletto segretario e subito dopo si sostituì a Letta alla Presidenza del Consiglio, senza passare dalle urne (ricordate il celebre detto “Stai sereno Enrico” prima del calcio in c.?).

Da allora le malefatte di Renzi non si contano più… in due anni di malgoverno egli riuscì a fare un numero “ridicolo” di riforme che hanno cambiato lo scenario politico ed economico del paese… Senza volerle menzionare tutte ricordo la soppressione dei diritti dei lavoratori, l’eliminazione del voto provinciale, la politica filo bancaria e armaiola a tutto scapito dei servizi, etc. Per fortuna le riforme peggiori, quelle costituzionali e quella sulla legge elettorale “italicum” sono state bocciate rispettivamente dal popolo, con il recente referendum, e dalla consulta.

Malgrado le bocciature, ed i risultati meschini raggiunti in questi anni, Renzi ha ancora la faccia tosta di riproporsi a guida del paese. La sua caparbietà giunge sino al punto di preferire la frantumazione del partito nel quale si è incistato -come fa il cuculo ponendo le sue uova nei nidi altrui. In verità il PD è risultato il nido ideale per il cuculo Renzi. Ed avendo eliminato ogni opposizione, con la “shis sione”, egli finalmente può congiungersi apertamente al suo predecessore e partner Berlusconi. In fondo non ha più bisogno del PD gli basterà il “Partito della Nazione”. Renzi ritiene che la sua alleanza con i media, le banche e le multinazionali (e l’appoggio del cavaliere) sarà sufficiente a garantirgli il seggio supremo. Male fecero i cattivi consiglieri che convinsero Bersani & soci a svolgere ‘primarie aperte ai non iscritti’ ed ora se ne vedono le disastrose conseguenze. Piango, da tesserato del PD, e non so più a quale santo votarmi. Qui si tratta di passare dalla padella alla brace…

Paolo D’Arpini,

Portavoce European Consumers Tuscia

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