A Viterbo c’è uno spazio unico nel suo genere, una specie di regno incantato dove i bambini sono liberi di esprimersi nella loro attività più bella: il gioco. Senza restrizioni e a stretto contatto con la natura e gli animali, sviluppando la libertà d’espressione, la creatività e l’apprendimento ludico. In questo luogo quasi magico i più piccoli sono liberi di giocare, arrampicarsi sugli alberi e sporcarsi e attraverso questa libertà arrivano a familiarizzare con alcuni concetti fondamentali, come il rispetto di sé e degli altri, la pace, la condivisione e l’autostima. Sono questi i tratti distintivi del progetto portato avanti dall’associazione “La Giostra Ecologica” che lascia liberi i bimbi nella fattoria a loro dedicata. La fattoria è adibita a maneggio per i pony, che i bambini possono cavalcare in tutta sicurezza, e ospita numerosi animali da cortile: anatre, papere, oche, pavoni, pecore, caprette. Ci sono anche uno spazio all’aperto con giochi, uno spazio coperto e di condivisione attrezzato per le mamme con bambini molto piccoli, da 0 mesi a 3 anni, e un orto didattico dove i piccoli sperimentando forme, colori, sapori e odori che diventano veicoli per il loro sviluppo cognitivo, emotivo e sociale.
Tutto nasce dalla passione di Valentina Pinzaglia, fondatrice e presidente dell’associazione, che nel 2013 fa partire l’audace progetto de La Giostra Ecologica: “Inizialmente lo spazio era dedicato alle feste e a semplici momenti di ritrovo – spiega Valentina Pinzaglia –, invece da più di anno siamo partiti con tutte le attività dedicate ai bambini come progetto “Conoscere la Natura Giocavalcando”, ideato per favorire il contatto dei bambini con i pony. Abbiamo contatti con le scuole e organizziamo anche campi estivi e ultimamente ci siamo resi disponibili anche verso le popolazioni colpite dal sisma. Principalmente le nostre attività si svolgono all’aria aperta a contatto con gli animali, inoltre facciamo dei laboratori che rimettono i bambini a contatto con la natura, ma l’attività principale è il gioco libero seguendo quelli che sono un po’ i dettami della pedagogia del bosco”.
Dunque gioco libero ma protetto, infatti, nella fattoria si è cercato di creare un ambiente familiare per i bambini come spiega la Pinzaglia: “Abbiamo deciso di prendere un numero chiuso di bimbi proprio per ricreare un ambiente familiare e poterli seguire da vicino, non come fanno altre realtà che prendono centinaia di bambini e li lasciano a loro stessi, così noi creiamo una relazione diretta con ogni piccolo ospite, infatti mi piace dire ai genitori che vengono qui che è un po’ come venire a casa della nonna”. Un progetto impegnativo, ma che avvicina i bambini di oggi, sempre più avvezzi ai giochi tra le quattro mura e legati alla tecnologia, alla natura ed è così che tutto cambia nel loro approccio alla vita, come spiega Valentina Pinzaglia: “Una delle cose che ho notato in questa attività è che i bambini quando stanno all’aria aperta non litigano, riescono ad esprimersi meglio che quando stanno al chiuso, una delle cose che mi sento dire più spesso è che i bambini non sanno più giocare, non è vero forse non gli vengono dati gli stimoli giusti, qui invece ogni bambino gioca usando l’immaginazione come è normale che sia”.