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Martina, l’atleta che non ti aspetti

Dopo il nuoto la giovane ci prova nella specialità: "corsa con la racchette da neve"

Martina ad Atene nel 2011

Martina ad Atene nel 2011

Non tutti sanno che quando ci sono i grandi appuntamenti dello sport come competizioni Europee o Mondiali, parallelamente si disputano le stesse competizioni per gli atleti disabili organizzati da “Special Olympics” che è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per le persone, ragazzi e adulti, con disabilità intellettiva: sono oltre 170 i Paesi nel mondo che adottano questo programma. Ogni anno una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali, invernali o estivi o a quelli Europei.

In vista dei Giochi Mondiali Special Olympics che si terranno in Austria tra un mese, il più grande appuntamento di sport e socialità in programma nel 2017, è partita la campagna di raccolta fondi “Adotta un Campione”.  Attraverso una donazione si può aiutare uno degli atleti italiani a coprire i costi della trasferta all’evento. Tra questi atleti c’è Martina Casagrande, 27 anni di Viterbo, è una ragazza solare e determinata; ama stare in compagnia, le piacciono le sfide attraverso le quali ricerca un miglioramento continuo di se stessa che le infonde coraggio e sicurezze. Martina parteciperà nella specialità “corsa con le racchette da neve” ma bisogna sostenerla e lo si può fare sul sito www.ioadottouncampione.it. “Il momento della nascita di Martina – ricordano Anna e Ciro, rispettivamente la mamma ed il papà – è stata una gioia grandissima, era molto piccola ma bella, con un visetto tondo tondo. Poi, dopo pochissimo, arrivarono le prime preoccupazioni. Mangiava poco e male, rigurgiti in continuazione, tanti esami e nessuna risposta. Martina, anziché crescere, continuava a perdere peso. Dalla gioia più grande siamo sprofondati in un attimo nell’incubo più nero. Al momento delle mie dimissioni dall’ospedale l’incontro devastante con il primario della pediatria: “Purtroppo la bambina è Down, non sarà mai come gli altri, sarà handicappata tutta la vita”. Più che una comunicazione, seppur priva di sensibilità, è stata una vera e propria sentenza; una sorta di condanna che non lasciava scampo”.

Con le racchette da neve

Con le racchette da neve

Una verità che non ha fermato gli entusiasmi dei genitori di Martina che l’hanno sempre sostenuta anche quando ha cominciato a fare sport, come spiega Anna, la mamma di Martina: “Con le scuole elementari è iniziata anche l’attività sportiva di Martina. Il primo approccio, dato che amava moltissimo l’acqua, è stato con il nuoto, poi il pattinaggio e l’atletica leggera. L’incontro con il team Special Olympics, “Sorrisi che Nuotano” è stata una meravigliosa opportunità. Martina è passata dalle lezione private da parte di un istruttore a far parte, con molto entusiasmo, di una squadra; ha iniziato le prime gare, sempre molto sentite, con tanta voglia di vincere. I suoi progressi, grazie ad un impegno costante, sono stati continui”. Martina comincia con il nuoto e adesso c’è la convocazione ai Giochi Mondiali: “Un passaggio fondamentale della sua crescita – prosegue la mamma – è rappresentato dalla partecipazione, nel nuoto, ai Giochi Mondiali Estivi di Atene, nel 2011. Martina per la prima volta si staccava, per un lungo periodo, dalla famiglia. Non ha mai avuto un momento di cedimento emotivo, dimostrandosi matura e responsabile. Anche l’insuccesso della prima gara non l’ha turbata ed anzi, le ha dato la carica per vincere la medaglia d’oro in quella successiva, nella gara dei 25 metri stile libero. Sono già diversi anni che Martina partecipa assiduamente ai Giochi Nazionali Invernali correndo con le racchette da neve. Quando l’anno scorso, a Bormio, le è stata comunicata la sua convocazione ai prossimi Giochi Mondiali in Austria ha mostrato tutta la sua sicurezza e con orgoglio è salita sul palco per raccogliere l’applauso dei tanti compagni ed atleti presenti; gratificazioni che fanno crescere”. Forza Martina siamo tutti con te. #ioAdottoUnCampione.

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