Quant’è squallida e meschina questa diffusa idea che le donne debbano rispondere gentilmente e ringraziare chiunque faccia loro dei complimenti perché “poi tra 20 anni non te li farà più nessuno”? Ma che cazzo vuoi? Tu intanto fatti le seghe adesso. Mi sembra una visione radicata in una cultura fallocentrica e patriarcale; come se poi non fosse più che palese che dietro un complimento, reale o virtuale, di un maschio etero si nasconda nel 99,5% dei casi un preciso intento: chiavare. O qualcosa di molto simile. Altro che “semplici complimenti disinteressati”: strutturare interventi adulatori nella speranza che fruttino un pompino, questo è. Ognuno, per come la vedo io, è libero di dire quel che pensa a chiunque e deve assumersi le responsabilità delle sue azioni, dato che anche una donna è libera di mandarti affanculo e/o non cagarti.
L’idea che l’apprezzamento debba essere gradito come legge non scritta è intrinsecamente maschilista e machista, e questo anche se esistesse una sola donna al mondo che non abbia come massima ispirazione far arrapare uomini random per ricevere gratificazione personale.
In definitiva, se vuoi fare il viscido per procacciarti figa, sii un viscido onesto, metti in conto il vaffanculo e procedi oltre, anche perché mi sembra che di dementi sedotte dall’artistoide finto poeta immerso nella natura sia pieno il mondo. Chiediti piuttosto dove sbagli, preoccupati della competitività, forse hai semplicemente sbagliato copricapo.
Fulvio Venanzini