Il Comune di Viterbo parteciperà all’avviso pubblico emanato dalla Regione Lazio per l’istituzione e la gestione di nuovi centri antiviolenza e nuove case rifugio per il sostegno e il supporto a donne, sole o con figli minori, vittime di violenza. Circa 66 mila euro il finanziamento regionale per quanto riguarda la realizzazione di un centro antiviolenza, 170mila euro quello riguardante la casa rifugio. La scadenza dell’avviso era stata fissata inizialmente a fine febbraio, poi posticipata al prossimo 31 marzo.
Ad addentrarsi nei dettagli è l’assessore alle politiche sociali Alessandra Troncarelli, che spiega: “Viterbo parteciperà all’avviso pubblico regionale come capofila, insieme agli altri comuni della provincia, interessati all’importante progetto. Un progetto di alta valenza sociale, mirato alla tutela e alla sicurezza delle donne e dei loro figli minori, che punta molto anche sul fattore prevenzione. Ci siamo già mossi, seppur in modo informale. Abbiamo una nostra tabella di marcia. Ieri, presso il mio assessorato, ho incontrato alcuni rappresentanti istituzionali di diversi comuni interessati a partecipare all’avviso. A breve, intendo nelle prossime ore – precisa l’assessore Troncarelli – il Comune di Viterbo provvederà alla pubblicazione di un avviso per l’individuazione di un organismo con cui associarsi, operante nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza, interessato a provvedere alla gestione della nuova struttura. Tale realtà, associazione o organizzazione, che dovrà essere individuata entro il prossimo 24 febbraio, dovrà presentare un progetto che verrà poi inoltrato dal Comune alla Regione, entro i termini stabiliti, insieme all’altra documentazione richiesta”.
“Già in passato mi ero confrontata con il sindaco Michelini su questa tematica. Ora che si è creata la giusta occasione abbiamo concordato di procedere, e anche in tempi rapidi. Tutto è ancora in fase embrionale – aggiunge l’assessore alle politiche sociali di Palazzo dei Priori – ma siamo determinati, e confidiamo di coinvolgere il maggior numero possibile dei comuni viterbesi, in modo da essere presenti con una sede operativa centrale del centro antiviolenza e con sportelli dislocati nei vari comuni che aderiranno. Un modo capillare per coprire i vari servizi, fornire azioni mirate e personalizzate alle varie situazioni che si verificheranno e agevolare il recupero e il rafforzamento dell’autonomia della donna in difficoltà e dei propri figli, sia nel caso di violenze già avvenute o anche solo in caso di rischio. Auspico fortemente un esito positivo per questa pratica. Sarebbe davvero una grande conquista poter realizzare queste due strutture, un centro antiviolenza e un alloggio sicuro, protetto, da destinare a tutte quelle donne che ne hanno bisogno”.