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Bagnoregio, il cordoglio per Kounellis

Bigiotti: "C'era un progetto per portare in città una sua mostra"

Un'opera dell'artista

Un’opera dell’artista

Giovedì scorso si è spento a Roma Jannis Kounellis, pittore e scultore greco naturalizzato italiano, esponente di primo piano di quella che il critico Germano Celant ha definito “arte povera”, l’artista è stato ricordato anche qui nella Tuscia. “Bagnoregio esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del maestro Jannis Kounellis. Era stato tra i firmatari dell’appello per salvare Civita, lanciato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Stavamo lavorando a un progetto che avrebbe portato Bagnoregio a ospitare una mostra dell’artista, siamo profondamente rattristati dalla notizia della morte arrivata in queste ore”. Così il sindaco Francesco Bigiotti.

Il grande artista, esponente di primo piano dell’arte povera, è morto all’età di 80 anni, dopo un ricovero a Villa Mafalda a Roma. Roma è stata la sua città adottiva, il posto in cui era arrivato dalla Grecia nel 1956, appena ventenne. L’esordio era stato con una mostra personale nel 1960 alla galleria romana “La Tartaruga” in via del Babuino. Dopo qualche tempo Kounellis iniziò a usare materiali organici e inorganici, a organizzare performance. Risalgono al 1967 le prime mostre che lo avvicinano all’arte povera, in cui mette insieme animali vivi e putrelle di ferro, sacchi di juta: pezzi di carne e legno.

Il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti

Il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti

Tra le mostre più incredibili della sua prima fase creativa, l’esposizione-performance nel 1969 di cavalli vivi nella galleria romana di Fabio Sargentini. Negli anni Settanta a San Benedetto del Tronto riuscì a murare una porta con delle pietre. Ormai era diventato un artista internazionale, la sua arte aveva varcato le frontiere: Baden-Baden, Londra, Colonia. Due anni dopo partecipava per la prima volta alla Biennale di Venezia. Negli anni Ottanta urtava le nostre sensibilità esponendo quarti di bue macellati a Barcellona. Le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. Nel nuovo millennio aveva prediletto il Sud America, l’Argentina e l’Uruguay.

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