Una carneficina. Un gregge di pecore sterminato dai lupi, ovini sbranati. Tra quelli morti e gli altri in fin di vita le perdite ammontano a 27 capi. Un nuovo gravissimo episodio, in provincia di Viterbo, di allevamenti attaccati da animali selvatici. È successo pochi giorni fa nelle campagne di Ischia di Castro. Un branco di lupi ha fatto una vera e propria strage. Solo il pronto intervento dell’allevatore e dei suoi familiari ha impedito ai lupi di sterminare l’intero gregge, impiegato per la produzione di carne e latte. Le perdite subite sono ingenti, dell’ordine di decine di migliaia di euro.
“Parliamo di perdite dirette riferite ai capi assaliti e sbranati, come di quelle indirette causate agli animali superstiti che, per effetto della paura, dal giorno successivo all’assalto hanno prodotto meno latte. Ho raccolto lo sfogo del nostro associato e della sua famiglia. Sono amareggiati – spiega Mauro Pacifici, presidente della Coldiretti di Viterbo – al punto che stanno seriamente pensando di chiudere l’allevamento continuamente minacciato dalle incursioni della fauna selvatica. La situazione a Ischia di Castro, come anche negli altri comuni del comprensorio, è insostenibile”.
Le perdite di bestiame causate dai lupi si aggiungono ai danni alle coltivazioni prodotte dallo sconfinamento dei cinghiali, generando un bilancio di passività, per centinaia di migliaia di euro, che grava sulle aziende agricole viterbesi. “Anche in questo caso evitiamo di innescare polemiche, scegliendo ancora una volta l’approccio costruttivo e il dialogo con le istituzioni locali (Provincia e Atc) e con la Regione Lazio. Ma – precisa Alberto Frau, direttore della Coldiretti di Viterbo – servono risposte urgenti, non siamo noi a dover entrare nel merito delle modalità operative, per contrastare la fauna selvatica. Centinaia, tra aziende agricole e allevamenti, sono allo stremo. Chiediamo alla Regione Lazio di attivare al più presto la specifica misura del Piano di sviluppo rurale (Psr) che prevede il rimborso totale delle spese per l’allestimento dei sistemi di protezione delle colture e di quelli per prevenire assalti al bestiame, come palificazioni, recinzioni e dissuasori elettrificati. Nel frattempo – conclude Frau – auspichiamo la rapida liquidazione degli indennizzi per i danni da fauna selvatica finora subiti”.