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Al teatro Boni va in scena: “Cibami”

Questa sera alle 17:30 lo spettacolo con Tiziana Foschi con la chitarra di Piji

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

La stagione del Teatro Boni di Acquapendente, diretta da Sandro Nardi, presenta oggi alle ore 17.30 lo spettacolo “Cibami”, con protagonista Tiziana Foschi, mentre alla chitarra ci sarà Piji. Due artisti ormai ospiti abituali del Boni, che in questa occasione si cimenteranno in tre atti unici scritti da Stefano Benni e Cinzia Villari, con quest’ultima alla regia. Autori diversi, ma un ritmo della scrittura in entrambi “musicale”, così come le parole scelte mai a caso, a volte in rima, sempre ironiche e con momenti di vera poesia.

Tre storie che raccontano la fede, la seduzione e l’abbandono attraverso il cibo, la drammaturgia contemporanea e la musica. Un racconto delle voci della società: voci allegre, grottesche, arrabbiate, voci poco ascoltate, voci che per farsi sentire raggiungono a volte movimenti estremi. Un viaggio nel racconto narrato, contaminato da un continuo gioco musicale, un insolito racconto-concerto dove la parola, la musica, lo stomaco e i suoi linguaggi, seguendo un andamento ironico e brillante, si uniscono in un totale matrimonio di intenti. Il cibo ha il potere di deliziare, amareggiare, redimere, sconvolgere, eccitare e magari anche ispirare. “Non è forse vero – spiegano gli autori – che quando viviamo un incontro eccitante ci sentiamo come frittelle a contatto con l’olio bollente? O che quando annusiamo l’arrosto dimenticato nel forno, proviamo lo stesso sconforto di un appuntamento mancato?”.

Gli attori in scena

Gli attori in scena

Nel primo racconto di Cinzia Villari, una suorina di provincia, in attesa di servire ad una prestigiosa tavolata di alti prelati, chiacchiera con il “Signore”. Esprime con candore la gioia di essere una serva di Dio. E’ così bello svegliarsi alle quattro del mattino e pelare continuamente patate… “Il cibo è una lunga storia d’amore” dice la protagonista del secondo racconto. Tragicomico, acido, grottesco. Si ride e ci si pente. Poi si ride ancora. È  una donna che “cucina l’amore”, ma ne esce una puzza d’abbandono. Odore che penetra come il coltello nel cuore del suo amante. La chimica dei sentimenti e l’incontro degli ingredienti, dunque. E l’ingrediente più sublime, misterioso e spietato rimane comunque l’amore che, nell’ultimo racconto scritto da Stefano Benni, ha un “tempo di cottura” preciso: i due protagonisti, Sofronia e Rasputin, si muovono come in battaglia. Una fisarmonica ironica e amara scandisce i loro passi. Sofronia conosce ogni foglia, ogni radice, ogni verdura ed è pronta a comporla con acutissima sensibilità. Rasputin è cuciniere di cacciagione e carne, il suo coltello è sempre insanguinato come quello di Sofronia è sempre profumato.

Per informazioni e biglietti: www.teatroboni.it – 334.1615504 – 0763.733174.

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