La situazione del canile di Bagnaia sembra ferma al palo, manca un progetto per riconvertirlo e da diverso tempo ci sono vari problemi da risolvere nella struttura, dal comune di Viterbo non arrivano segnali di alcun tipo sul futuro del canile e anche Enrico Panunzi, consigliere Pd Regione Lazio, Presidente Sesta Commissione punta il dito sul silenzio dell’amministrazione comunale, precisando che: “Il problema del canile di Bagnaia va distinto da un eventuale progetto, che attualmente manca, per la realizzazione di un parco canile. In ordine: nell’estate scorsa l’Asl di Viterbo, peraltro su iniziativa del Comune di Viterbo, ha effettuato sopralluoghi sulla struttura e ha rilevato delle irregolarità, dando delle prescrizioni alle quali il Comune stesso si doveva attenere entro il 20 dicembre 2016. L’amministrazione ha richiesto una proroga, ora all’attenzione del Servizio veterinario della Asl. Lo scorso 16 dicembre Palazzo dei Priori ha convocato una Conferenza dei servizi in forma simultanea, ai sensi dell’articolo 14 della legge 241 del 1990, avente ad oggetto la valutazione se poter mantenere il canile a Bagnaia o reperire nuove sedi (questa peraltro è una competenza esclusiva del Comune). Ebbene, la Conferenza dei servizi è un istituto giuridico che prevede un iter procedurale rituale e ben preciso. Infatti la Direzione territorio, urbanistica e mobilità (ovvero l’Area urbanistica della Regione) ha risposto lo scorso 23 dicembre richiedendo gli atti tecnico-progettuali non inviati e previsti appunto dalla legge 241, in assenza dei quali è impossibile ed illegale pronunciarsi. Ecco quindi il motivo, del tutto giuridico, della mancata partecipazione della Regione”.
Panunzi spiega poi il coinvolgimento della Regione sulla questione evidenziando che: “Per quanto riguarda il tema parco canile, invece, è certamente vero che la Regione Lazio non ha in questo settore una legge molto avanzata, tanto che è allo studio una nuova proposta di legge. Comunque sia la legge regionale non prevede il parco canile, ma nemmeno lo vieta. Infatti, nell’incontro ben organizzato dalle associazioni ambientaliste in Provincia lo scorso 26 novembre, ho letto una nota del dottor Ugo Della Marta (attuale direttore dell’Istituto zooprofilattico regionale e fino a qualche tempo fa dirigente dell’area veterinaria) in cui si esprimeva in maniera nitida ed inequivocabile la possibilità, a normativa vigente, della realizzazione del parco canile come forma avanzata per il benessere e la tutela degli animali. E’ il Comune di Viterbo che deve decidere il da farsi: per quanto riguarda la Regione c’è la più completa disponibilità in questo senso e soprattutto mia personale. Palazzo dei Priori, in effetti, ha deliberato in tal senso nel 2013, ma non si tratta di un progetto bensì di una relazione redatta dal compianto dottor Giuseppe Clò (veterinario Asl) che non poteva avere i crismi tecnico-giuridici della proposta”.
Infine il consigliere regionale conferma il suo pieno appoggio ai cittadini e alle associazioni per la risoluzione dell’annoso problema: “Sin da subito e da sempre il Comune, i cittadini e le associazioni possono contare sul mio personale contributo e su quello delle strutture della Regione Lazio a partire dai prossimi giorni dove si procederà ad un incontro per la soluzione del problema”.