Tutti la menano col fatto che la parola “resistenza” oggi sia banalizzata ma io penso che il vero problema sia che la parola “fascismo” sia stata banalizzata, svuotata e riciclata; oggi dire “fascista” è banale e futile come dire “felliniano”, e questo vocabolo, come il concetto che rappresenta, ha perso la sua non trascurabile componente brutalmente FISICA per essere adattato come semplice arma del potere contro il dissenso.
Succede così che se insulti qualcuno su internet o usi toni tipici del volgo in parlamento si parli di “fascismo” ma se muori massacrato in una cella dalle guardie o pestato per strada da un gruppo di poliziotti, e i poteri forti coprono, insabbiano e criminalizzano la vittima, si parli invece di momentanea casuale falla della “democrazia”. Quindi le parole sono fasciste, le botte sono democratiche. Come sempre abbiamo il trionfo della forma sulla sostanza, che poi è il “segreto” e la chiave della politica.
Fulvio Venanzini