Canapa, è uno degli argomenti più discussi in tutto il mondo e di conseguenza anche qui in Italia. Da qualche giorno (14 gennaio), infatti, è entrata in vigore la legge numero 242 del dicembre 2016 recante: “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” resa necessaria per superare le diffidenze del passato e sostenere il boom in atto in tutta la penisola. Il Belpaese sta riscoprendo una coltivazione tradizionale per la quale rappresentava uno dei leader mondiali fino agli anni Quaranta, con quasi 100 mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica). Negli ultimi tre anni i campi che in Italia sono destinati alla coltivazione della canapa sono aumentati del 200% per un totale di quasi 3000 ettari. La coltivazione della pianta è legata alla produzione non solo di tessuti ma anche di carta, cosmetici, saponi, biscotti, pane e pasta, detersivi e vernici e mattoni per la bioedilizia, con un introduzione della canapa in numerosi settori.
Oggi la consapevolezza dell’esigenza di creare un quadro legislativo di minore rigidità che possa valorizzare le caratteristiche distintive della canapa italiana ha portato finalmente alla creazione di un quadro legislativo che può valorizzare le caratteristiche distintive della canapa in Italia dove si sta verificando una rapida diffusione della coltivazione dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli V.G. Sicilia, Sardegna e nel Lazio. Proprio dalla Regione arrivano i primi segnali per una legislazione della materia, infatti è stata discussa in Consiglio una proposta di legge per: “Promuovere la reintroduzione della coltivazione della canapa”. Sul testo, frutto dell’unificazione di due distinte iniziative consiliari (la n. 205 e la n. 213), pendono 270 proposte di emendamento, delle quali 265 dai banchi delle opposizioni. La prima proposta è firmata da Gino De Paolis (SI – Sel) e da altri consiglieri di diversi schieramenti, la seconda è sottoscritta dal M5s. La Regione – secondo la formulazione del testo che ha fatto ingresso in aula – dovrebbe promuovere dei progetti pilota per creare filiere produttive che vadano dalla coltivazione fino alla lavorazione e trasformazione della canapa a km 0. Progetti pilota che serviranno anche a verificare la sostenibilità economica e ambientale dei processi produttivi di questa pianta, incentivando le varietà autoctone. Si propone, sempre con il testo, di ricorrere ai bandi dei fondi europei per favorire gli interventi previsti dai progetti. Data preferenza alle coltivazioni biologiche. Prevista la possibilità di coltivazione a fini fito-depurativi, come ha tenuto a evidenziare De Paolis, per bonificare i terreni inquinati: Valle del Sacco, Valle Galeria e aree vicine agli impianti termoelettrici di Civitavecchia.
Nella Tuscia storicamente la canapa veniva coltivata a Canepina e proprio dal comune viterbese che riparte l’uso della pianta in ambito alimentare, la canapa in cucina infatti è utilizzata in diverse ricette, dai biscotti e dai taralli fino al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dal Ministero della Salute, dall’Oms e da numerose ricerche. I semi di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli amminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. Lo sa bene il giovane gastronomo Felice Arletti che utilizza questa pianta nelle sue preparazioni, proprio lui spiega come è arrivato all’utilizzo della canapa nella sua cucina: “Io sono guida turistica, Canepina prende il nome nel 1600 da questa pianta, la mia cucina si basa su piatti territoriali che oltre alla bontà devono essere giudicati dalle storie che raccontano e nel 2012 la mia passione per l’enogastronomia locale mi portò ad iscrivermi su un forum di farine alternative e dopo alcuni mesi la canapa fu riconosciuta tra le migliori farine al mondo. A quel punto cercai in Italia ma non esisteva, veniva prodotta solamente in svizzera. Mi feci spedire i primi 5 kg e dopo 6 mesi di esperimenti lanciai il fieno di Canepina alla canapa e un intero menù dal l’antipasto al dolce a base di canapa dal titolo Canapa, Amore e Fantasia. Oggi siamo al quarto menù completo e per Carnevale Sabato Grasso riproporrò il Canapa Day: Menù stupefacente a base di Canapa”.