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Winter is coming, decalogo per la guida

Dieci norme per proteggere se stessi, gli altri e la propria macchina dal freddo

auto-ghiaccio Pochi giorni ancora e l’inverno meteorologico, da non confondersi con quello astronomico che nell’emisfero boreale farà capolino il 21 dicembre, piomberà nelle nostre vite. Volente o nolente, con buona pace di chi non apprezza gli schiaffi del gelo di prima mattina e i cappotti imbottiti come un tacchino il giorno del ringraziamento. E per non correre rischi al volante, da novello Mosè salvatore del suo popolo, il presidente dell’Aci Viterbo, Sandro Zucchi,  stila i 10 comandamenti per tutti gli automobilisti viterbesi. Che non vengono, questo giro, dal monte Sinai ma dalla Palanzana.

Primo comandamento: avere tutto l’occorrente per l’arrivo del freddo. Anche le nostre auto, come i proprietari del resto, soffrono le basse temperature. Se non si ha la fortuna di avere un garage per proteggere la vettura dalle gelate, bisogna avere gli strumenti necessari per farlo: spray decongelante per il parabrezza, liquido lavavetri fatto apposta e ovviamente gomme termiche e catene come d’obbligo di legge.

Secondo comandamento: occhio alle spazzole per i tergicristalli. D’inverno, causa le frequenti piogge, è buona norma controllarne lo stato di usura. Non sia mai che non funzionino a dovere durante un acquazzone, si corre il rischio di incidente. Costano pure poco tra l’altro.

Terzo comandamento: i fari. Stesso discorso per i tergicristalli. Sono gli occhi della nostre macchine nelle tenebre, pertanto è buona norma tenerli al massimo dell’efficienza , visto che durante l’inverno la luce va via presto. Sul mercato si trovano prodotti appositi per farlo.

Quarto comandamento: oltre a gomme termiche e catene, come detto precedentemente , è bene far controllare più spesso del solito la pressione degli pneumatici. Col freddo cala più velocemente, e frequentemente, che durante il resto dell’anno.

Quinto comandamento: guidare con prudenza con la neve.  Tenere le ruote parallele, sterzare dolcemente e frenare il meno possibile, per evitare sbandate e testa coda, almeno che non sia il campionato del mondo di Rally in Svezia.

Sesto comandamento: non fidatevi dell’elettronica, come diceva sempre la nonna. L’abs e l’esp funzionano a dovere ma se, e solo se, almeno una delle quattro gomme è in aderenza con l’asfalto. Evento remoto col ghiaccio per le strada.

Settimo comandamento: attenzione durante le partenze in salita. Sul suolo ghiacciato o innevato partire in salita da fermo è veramente molto difficile, poiché si tende a slittare e a perdere il controllo del veicolo. Se si parte da fermo è necessario scaldare, se possibile, un poco le gomme, (ruotando il volante come fanno i piloti di F1), e salire lentamente con marce alte, in modo da avere un incremento di potenza graduale. Se invece si è già “lanciati”, conviene non lesinare col gas, onde evitare di bloccarsi a metà salita, con comprensibili difficoltà a ripartire. In ambedue i casi è sempre opportuno disattivare il controllo di stabilità, che, in caso di salita e ghiaccio, diventerebbe troppo invasivo, tagliando eccessivamente la potenza.

Ottavo comandamento: attenzione, questa volta, alla discesa. Meno difficoltosa della partenza in salita, è pure sempre rischiosa: conviene sempre scendere in seconda, sfruttando il freno motore e frenare molto gradualmente, poiché l’intervento dell’Abs su strade ghiacciate potrebbe aumentare eccessivamente gli spazi di arresto, col rischio di andare a sbattere o di finire in un fosso.

Il presidente Aci Viterbo, Sandro Zucchi

Il presidente di Aci Viterbo, Sandro Zucchi

Il nono e il decimo comandamento riguardano il tipo di guida da attuare su fondo innevato: sempre meglio sfruttare il sovrasterzo, anche se è bene adottare questa tecnica per divertirsi in grandi spazi aperti e non su strade strette, dove comunque il rischio di incidente è dietro l’angolo. Il sottosterzo, invece, è ancor più rischioso, soprattutto in discesa, dove, su fondo innevato o ghiacciato, vi è il rischio concreto di girare il volante senza che l’auto effettivamente sterzi, con la possibilità di andare a sbattere. Un tempo in quest’ultimo caso ci si aggrappava al freno a mano per curvare, agendo sull’asse posteriore ma, ora che esistono i freni di stazionamento elettronici agenti sulle quattro ruote, è ancor più difficile controllare la vettura in caso di sottosterzo. Dunque in caso di neve meglio sempre il sovrasterzo del sottosterzo.

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