La faccenda è seria, si rischia un vero e proprio Tsunami che travolgerà la politica locale e non solo, oggi in Provincia a via Saffi, il presidente Mauro Mazzola, dell’Autorità d’Ambito dell’A.T.O. n°1 ha convocato la conferenza dei sindaci per discutere di diverse questioni legate all’acqua, a Talete S.p.a. e per vie traverse anche ad ACEA.
Tanta roba che bolle in pentola e con i comitati pronti a manifestare questa mattina fuori la sede della provincia, la pressione rischia di salire drammaticamente e questa “pentola” potrebbe davvero scoppiare tra le mani degli amministratori locali. Intanto, mentre i comitati, come: “Noi non ce la beviamo” e i sindacati: da Cgil a Usb sono contro tutti i punti dell’ordine del giorno di oggi c’è anche il disappunto dei sindaci di quei Comuni che si sono rivolti al Consiglio di Stato per non cedere la rete idrica alla Talete e che chiedono che non venga discusso il punto 1 relativo a: “Situazione poteri sostitutivi Regione Lazio nei confronti dei Comuni inadempienti”. In sostanza il presidente Mazzola chiede ai sindaci di votare contro i propri colleghi, affinché la Regione intervenga ad obbligare i comuni ad entrare in Talete per la gestione del servizio idrico integrato. E dunque i sindaci di: Montalto di Castro, Tuscania, San Lorenzo Nuovo, Ischia di Castro, Monte Romano, Gradoli, Sutri, Latera, Bassano Romano, Bassano in Teverina, Villa San Giovanni in Tuscia, Fabrica di Roma, Orte, Cellere e Gallese, hanno inviato una nota a Mazzola per non discutere il punto 1.
Intanto c’è anche il rischio di un prepotente ingresso di ACEA in tutta la questione, infatti il Movimento 5 stelle di Tarquinia, all’opposizione proprio contro Mazzola in Comune che hanno provato con ogni mezzo di impedire che la rete passasse a Talete, fanno sapere che: “Nell’assemblea di oggi si deciderà anche l’eventuale collaborazione con un soggetto esterno, che come tutti sanno risponde al nome di ACEA Spa. Questo decreterebbe l’effettiva entrata di soggetti privati nella gestione della nostra acqua, tra cui il famigerato Caltagirone. Tutto avviene mentre i sindaci della provincia di Frosinone, con una votazione storica, danno il “benservito” ad ACEA, dopo anni di mala gestione e rincari sulle bollette, uscendo dalla convenzione del 2003 e recependo coraggiosamente le indicazioni dei cittadini”. Insomma la questione è davvero seria, si rischia una vera e propria “mobilitazione” in tutta la provincia da parte dei comitati, sindacati, amministratori locali e cittadini che chiedono a gran voce l’acqua pubblica come già avviene da tempo in altre realtà d’Italia, come a Napoli ad esempio, dove l’acqua è pubblica da qualche anno oramai. Insomma oggi Mazzola avrà una bella gatta da pelare e vedremo fino a che punto arriverà la protesta dei cittadini.