Quando si vince va tutto bene. Più o meno, è così. In casa Stella Azzurra, il secondo successo stagionale ai danni della Vis Nova (77-68) ha un significato e una motivazione in più. Primo punto: la squadra viterbese non è più ultima. La scomoda maglia nera ora è sulle spalle di Maddaloni. D’accordo, conta poco quando c’è da giocare ancora più di metà campionato, ma togliersi quella scimmietta dai paraggi, ha un significato psicologico non irrilevante. La seconda considerazione è che adesso che c’è la prova provata che si può vincere anche senza Marcante, si può scendere in campo con un fardello psicologico in meno: Fabio deve pensare a guarire completamente, rientrerà quando sarà a posto del tutto. Intanto, il resto della truppa anche senza di lui. Intendiamoci, se c’è è nettamente meglio, ma gli altri possono farcela anche senza di lui. Ultima considerazione: la seconda volta è più bella della prima. Come sempre.
LE PAGELLE
INGRILLI’ 7,5: la migliore prestazione in maglia biancostellata: 13 punti, 5 assiste e anche 6 rimbalzi. Ma è soprattutto l’autorità con cui guida la squadra a dare certezze a tutti
LISTWON 7,5: percentuali di ottimo livello (5 su 9 da due e 2 pesantissime bombe su 3 tentativi) e tanta “presenza” nei momenti decisivi. Alla fine si guadagna la palma della migliore valutazione complessiva mettendo la firma sui canestri che sigillano il risultato
CIAMPAGLIA 6-: porta il suo mattoncino al successo, ma quante ingenuità e quanti inutili falli. Il ragazzo deve maturare, e anche presto, perché il suo contributo di punti e sotto canestro serve
FOWLER 7+: resta sul parquet per gli interi 40′ e fa la sua parte con 14 punti, sebbene non conditi da percentuali particolarmente brillanti
MEROI e CASANOVA senza voto
ROVERE 7,5: un giocatore ritrovato rispetto alla sbiadita brutta copia di inizio stagione. Non è più solo tiratore, anzi le cose migliori forse le fa in difesa. Arpiona 10 rimbalzi (il migliore in assoluto) e tira con buona continuità. Senza Marcante, si è sentito più caricato e responsabilizzato e sta rispondendo con ottime prove, anche quando (come sabato scorso a Roma) la squadra non si esprime al meglio
CIANCI 7: vedere un piccoletto come lui andare a lottare con i giganti per conquistare un rimbalzo e magari anche farcela, è un piacere per il cuore. Come pure vederlo combattere coltello tra i denti (sportivamente) per una palla vagante. D’accordo, qualcosa sbaglia ma sulla grinta e determinazione non c’è mai nulla da dire
IANUALE 7: con i mezzi che ha, ci si aspetta sempre qualcosa in più. Sul piano tecnico e fisico ha la possibilità di provare l’entrata con continuità: quando lo fa, gli riescono le cose migliori. Perché quasi mai è utile sparacchiare 8 metri alla ricerca del canestro impossibile
COACH FANCIULLO 8: sta tirando fuori tutto e anche di più da questi ragazzi. Aveva chiesto pazienza ad inizio stagione, ora qualche frutto si comincia a raccogliere. Umberto, se fosse possibile, meriterebbe una laurea in baskettologia. Ad honorem, naturalmente