E alla fine: nulla. L’attesa assemblea dei sindaci A. T. O. 1 in programma ieri nella sede della Provincia in via Saffi, è saltata per mancanza del numero legale. Dunque gli spinosi punti in discussione dell’ordine del giorno non sono stati trattati e il presidente Mauro Mazzola non ha potuto fare altro che rinviare la riunione.
All’inizio dell’assemblea era già chiaro a tutti che mancava il numero legale, con cinque o sei delegazioni presenti su un totale di 60 comuni della provincia di Viterbo, immediatamente il sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci e il sindaco di Montalto di Castro, Sergio Caci hanno chiesto insieme alle delegazioni dei comuni di: Tessenano, Montefiascone e Sutri il numero legale. I funzionari hanno fatto l’appello decretando lo scioglimento della seduta e hanno verbalizzato la richiesta avanzata dai sindaci presenti del numero legale. L’assemblea era puramente informativa, ma la mancanza del numero legale la dice lunga su come la pensano gli amministratori locali riguardo alla situazione dell’acqua e di Talete che doveva esporre ai sindaci, tra le altre cose, l’iter che sta seguendo per l’ingresso di soci privati, in questo caso di ACEA. In effetti c’è una profonda spaccatura tra i sindaci viterbesi: c’è chi vuole il socio privato e chi non ci pensa nemmeno a far entrare ACEA nella gestione di Talete a margine dell’assemblea il presidente Mazzola ha sostenuto che: “L’acqua deve restare pubblica ma la gestione spesso è più economica se affidata ai privati”, intanto proprio sotto al palazzo della Provincia in via Saffi si era riunito un nutrito gruppo di sostenitori dell’acqua pubblica come il comitato “Noi non ce la beviamo”, i cittadini e i sostenitori del Movimento 5 stelle che chiedevano a gran voce di impedire l’ingresso dei privati in Talete.
Di contro nelle stanze del palazzo al termine della riunione A. T. O. 1 cominciava l’assemblea dei soci di Talete S.p.a., cioè i sindaci dei comuni che hanno aderito a Talete. Il presidente del Cda della società, Salvatore Parlato ha esposto il budget consuntivo del 2016, ha presentato il budget 2017 ed ha chiarito come sono andati gli incontri con ACEA. Bene, per quel che riguarda il budget c’è da dire che il bilancio sembra risanato dal punto di vista economico perché a mancare sono ancora gli apporti finanziari; dunque con una “magia” la Talete S.p.a. è diventata una società appetibile sul mercato e per questo c’è stato, forse, il vivo interesse di ACEA ad entrare in quello che fino a poco tempo fa era considerato un “carrozzone” pieno di debiti. Per quel che attiene all’ingresso dei nuovi soci il presidente Parlato ha evidenziato l’esigenza di provvedere a reperire fondi per investimenti per circa 34 milioni di euro, in questo senso le strade da poter prendere sono essenzialmente due: o c’è una ricapitalizzazione da parte dei soci presenti oppure l’ingresso di un nuovo socio che apporti questa somma, il presidente di Talete S.p.a. ha concluso il suo intervento puntualizzando che: “Entro la fine di gennaio noi procederemo, come da mandato, ad espletare gli incontri per l’ingresso di nuovi soci in società”, questa affermazione suona come un campanello d’allarme per i sindaci che hanno deciso di non aderire a Talete e hanno un ricorso al Consiglio di Stato sulla questione. Dunque tutto si deciderà in breve tempo ed entro l’inizio del 2017 così finalmente si capirà che strada prenderà l’acqua in questa provincia, infine e bene ricordare che l’acronimo S.p.a. sta per Società per azioni e non Salus per acquam.