I lavori sarebbero dovuti durare otto mesi, a partire dall’aprile 2015, ma è passato più di un anno e mezzo e non sono in realtà ancora finiti. La riqualificazione delle ex scuderie di Sallupara, un’opera che la città di Viterbo attende da oltre 70 anni, non è infatti ancora stata completata. E i dubbi su che fine farà quel cantiere ancora aperto, avviato per recuperare un’area sorta nel ‘500 per volere di Giulio II (e a quell’epoca commissionata nientepopodimenochè a un artista del calibro di Donato Bramante) e ampiamente danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, restano. E si moltiplicano.
“Doveva filare tutto liscio e invece tutto va a rilento” dice Giulio Marini, oggi consigliere comunale di FI ma qualche anno fa sindaco di Viterbo. Furono lui e la sua amministrazione, nel 2010, ad acquistare per 230mila euro le ex Scuderie di Sallupara da Demanio. “Utilizzammo quasi tutti 250mila euro che il Comune di Viterbo aveva ottenuto come premio per aver rispettato nel 2009 il patto di stabilità – ricorda l’ex primo cittadino -. Poi per la bonifica investimmo altri 70/80mila euro. Riuscimmo nel 2012 ad ottenere il finanziamento a fondo perduto dall’allora Carivit, poi venne siglato il protocollo d’intesa anche con la Fondazione Carivit”. Nel frattempo a Palazzo dei Priori è stato eletto Leonardo Michelini, ma il progetto, nonostante una corsa contro il tempo per non far scadere i termini dell’accordo, è andato comunque avanti: ad aprile 2015 sono partiti i lavori di messa in sicurezza della struttura, finalizzati a consolidare mura e colonne e a recuperare i locali. Un intervento totale, acquisto del bene compreso, da circa un milione e mezzo di euro, spesi per riportare all’antico splendore che in un futuro prossimo avrebbe dovuto ospitare spazi dedicati soprattutto ai giovani.
Ma quello che doveva essere un lavoro in scioltezza non si è ancora concluso. “Una lentezza burocratica indicibile, ogni termine è stato sforato alla grande – attacca Marini -. Le incertezze amministrative del Comune, che per mesi hanno rallentato l’iter delle varianti al piano dei lavori, hanno dilatato i tempi. Una proroga al finanziamento già è stata data, ma è chiaro che queste lungaggini mettono a rischio i finanziamenti. Nel frattempo, infatti, la Carivit è passata al gruppo Intesa, con cui è più difficile dialogare. Quanta pazienza avrà ancora l’istituto di credito a fronte dei ritardi nei lavori? A quest’ira dovevamo pensare a trovare nuovi fondi per altri progetti alle ex Scuderie, e invece ancora è tutto in alto mare”.
“Sotto questo aspetto il Comune è inadempiente – conclude Marini -. Mi auguro che un tale comportamento attendista non metta a repentaglio i fondi per un’opera che Viterbo aspetta da tantissimo tempo. E’ ora di restituire ai viterbesi un luogo di pubblica utilità che fa parte del patrimonio comune”.