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Qualità della vita, Viterbo perde 6 posti

Nel Lazio bene Roma, con il capoluogo della Tuscia che precede tutte le altre province

viterbo-panorama-1Mezza classifica tendente al basso. L’annuale graduatoria de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita nei capoluoghi italiani fotografa una situazione piuttosto grigia per Viterbo: l’attuale posizione è la numero 73, 5 posizioni in meno rispetto allo scorso anno, a dimostrazione di un disagio crescente che si manifesta in quasi tutti i parametri presi in considerazione. Nel Lazio, primeggia Roma che a dispetto di immagini stereotipate e spesso non rispondenti alla realtà, guadagna 3 posizioni sul 2015 piazzandosi al 13. posto; non consola il popolo viterbese il fatto che la Città dei Papi stia davanti al resto delle province. Alla posizione 75, infatti, si installa Rieti (balzo in avanti di 8 posti); seguono Latina (77, -4) e chiude Frosinone  al 78. posto (+6). In rapidissima sintesi, Roma, Rieti e Frosinone migliorano, Latina e Viterbo registrano passi indietro, anche abbastanza significativi.

Sei i maxi settori analizzati dall’autorevole quotidiano economico: reddito, risparmi, consumi; affari, lavoro, innovazione; ambiente, servizi, welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero, partecipazione. Al primo posto Aosta che totalizza 589 punti (Viterbo ne ha 437), seguita da Milano, Trento, Belluno, Sondrio, Firenze, Bolzano, Bologna, Udine, Trieste che completano la top ten; la maglia nera è di Vibo Valentia (109 punti) che perde una posizione, superata da Reggio Calabria che nel 2015 occupava l’ultimo posto. Al Sud le situazioni peggiori: Caserta, Napoli, Crotone, Taranto si piazzano poco sopra le due città calabresi. Una curiosità: Matera, attuale capitale italiana della cultura, è appena 89., ben 10 posizioni più giù dell’anno scorso.

Analizzando le maxi aree prese in esame, Viterbo occupa la migliore classifica (39) nel settore cultura, tempo libero e partecipazione; nell’ambito di giustizia, sicurezza e reati è 46. (e quindi si tratta ancora di una città in cui si vive abbastanza serenamente); posizione 49 nell’ambito di demografia, famiglia e integrazione. Le note maggiormente negative arrivano da reddito, risparmi e consumi e da affari, lavoro e occupazione (posto numero 74), e soprattutto dall’area servizi, ambiente e welfare nella quale il capoluogo della Tuscia naviga in una poco gradevole 84. posizione.viterbo-panorama-3

Si diceva di un risultato abbastanza soddisfacente per Viterbo nel comparto tempo libero. In particolare, spicca il decimo posto per i cinema (8,12 sale ogni centomila abitanti, esattamente come Bergamo; primato per Trento con 12,26, seguita da Savona con 11,76). In bella evidenza, anche la voce solidarietà con la Città dei papi alla 29. posizione con 39,3 onlus ogni centomila abitanti, e quella delle librerie (31. posto con 8,74 strutture ogni centomila abitanti). Accettabile la posizione 44 nell’area ristorazione (a ottobre 2016, 651 bar e ristoranti). Negativo l’indice di sportività, cioè la capacità di frequentazione di strutture sportive (palestre, palazzetti, piscine): posizione numero 80 nella classifica generale con una valutazione di 276,5 (record a Trento 841,3); e male anche la classifica degli spettacoli, data dal numero di ingressi totali ogni mille abitanti: 2120 che producono il 75. posto.

Balza negativamente agli occhi il settore sanità nel quale Viterbo occupa una pessima quart’ultima posizione (peggio fanno solo Matera, Isernia e La Spezia) con un tasso di emigrazione ospedaliera di 25,52. Il che in pratica significa che un viterbese su 4 preferisce farsi curare in strutture extraprovinciali o addirittura fuori regione. Alla faccia di Zingaretti e dei suoi tanti cantori nostrani. Va leggermente meglio la pagella ecologica (Indice Ecosistema Urbano) con Viterbo 98. Posizioni più o meno centrali per le altre voci: strutture per i più piccoli (indice di presa in carico nel 2015) con il 67. posto; connessioni web (50) e pagamenti veloci (68). Nell’area welfare, discreta la posizione 37 per la spesa sociale pro capite.

Nell’ambito economico, spicca l’undicesimo posto per spirito di iniziativa (imprese registrate ogni 100 abitanti); il tasso di occupazione generale produce il 67. posto, mentre quella giovanile (fascia d’età 15-24 anni) Viterbo è 51. posto. Bassi i dati relativi a export e start up innovative (85. posto), mentre per l’inventiva la Tuscia finisce esattamente a metà classifica (55.). Infine, uno sguardo al comparto sicurezza dove il capoluogo della Tuscia (al pari delle piccole province) occupa la parte alta delle classifiche: 29 per microcriminalità (scippi e borseggi), 35 per appartamenti svaligiati, 37 per auto rubate (51,52 ogni centomila abitanti), 33 per le rapine, 32 per truffe e frodi.

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