Un paio di settimane fa, in tarda mattinata, mi trovavo a Viterbo, e lungo una trafficata via del centro giaceva a terra chiedendo l’elemosina una signora anziana con ben DUE cagnolini amorevlmente sonnecchianti fra le sue braccia.
Che quadretto commovente, struggente: “Anziana italiana in povertà + 2 CANI (meglio delle persone) docili e poveri”; una cosa che su Facebook avrebbe generato 6 milioni e mezzo di Like, commenti indignati, grida rivoluzionarie, meme per 12 anni consecutivi. Avrebbe causato numerosi overdose di sentimentalismo.
E invece sapete cosa riceveva quella poveretta dai passanti?
Per la precisione ‘STO CAZZO.
Totalmente ignorata esattamente come gli altri barboni e ambulanti extracomunitari (magnapane a tradimento!).
Ecco, un’altra prova lampante che tutto il populismo, il gentismo, la retorica patriottistica e il benaltrismo che impazzano sui social non solo sono patetici e ridicoli, ma sono supportati nei fatti dal nulla, dal menefreghismo più disumano e, come ho detto più volte, non sono che un pretesto per manifestare il proprio pensiero xenofobo, razzista e meschino. Anche quello molto spesso trattenuto nella vita quotidiana fuori dal web, ci mancherebbe. Di like e commenti (ossia di ego) sono tutti generosi ma 50 centesimi cor cazzo che te li do, va’ a lavora’ brutta vecchiaccia comunista!!
L’anziana bisognosa è buona per facebook, dal vivo chi se la incula? Gentisti ma solo a parole.
Chi invita a pensare non a quel problema ma a un altro generalmente se ne sbatte il cazzo di entrambi i problemi, altrimenti si sarebbe già dato da fare in prima persona invece di cacare il cazzo al mondo.
E forse allora non è un caso che usino la formula “falsi buonisti” perché se è vero che due negazioni affermano, forse inconsciamente essi sanno di essere semplicemente cattivi.
Martedì inquietologia
Gentisti a parole
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