“Trenitalia propone un nuovo modello in grado di recepire le diverse esigenze di mobilità. È solo coniugando le politiche dei trasporti a quelle del territorio e alle esigenze di un turismo sostenibile e moderno che si possono creare le condizioni di sviluppo di un sistema davvero attrattivo offrendo maggiore capillarità nei collegamenti. Solo così si garantisce accessibilità ai luoghi e il ruolo di Trenitalia insieme a Fs sarà sempre più centrale nello sviluppo turistico nazionale”. Sono affermazioni di Trenitalia in un comunicato stampa di qualche tempo.
Che si sia finalmente giunti a comprendere l’importanza del territorio e che le ferrovie possono contribuire o addirittura determinare lo sviluppo economico dello stesso? E’ un’inversione di tendenza? Ce lo auguriamo. L’Italia tutta ha bisogno di sviluppare il turismo ambientale e culturale. Ne ha particolarmente bisogno il Centro Italia.
Da tempo i cittadini che fanno parte del nostro comitato e le associazioni che lo compongono si impegnano richiedendo il riequilibrio del territorio in particolare dell’area viterbese, reatina, umbra, bassa Toscana e quella dell’alta provincia di Roma con Civitavecchia e il suo porto. L’accentramento che esercita Roma capitale infatti può essere contrastato solo con una forte iniziativa di queste popolazioni che rivendichi lo sviluppo in loco, imprimendo una svolta decisa, inversa a quella che ha fatto divenire quest’area un dormitorio per i pendolari costretti a portarsi per lavoro nella capitale.
Sembra che finalmente la svolta sta per essere presa. Certo la strada è lunga ma le avvisaglie non mancano Importanti le iniziative messe in piedi dalle istituzioni, quali il Distretto rurale d’Europa, l’alleanza CIVITER
(Civitavecchia – Viterbo – Terni) , il Distretto Turistico Interregionale dell’Etruria Meridionale. Ma anche iniziative dal basso, come quella della realizzazione del Treno Turistico di qualche settimana fa che da Roma è arrivato a Manziana in occasione della Festa della Castagna. Dopo 22 anni un treno a vapore con le famose carrozze d’epoca “cento porte” ha percorso nuovamente la linea FL3 Roma – Cesano – Viterbo, ed è stato accolto a Manziana dalla fanfara dei Bersaglieri. Treno organizzato dall’Associazione Terra Tua con posti tutti esauriti da tempo. Segno che i cittadini apprezzano queste iniziative.
Ecco perché vanno ripetute; ecco perché come comitato rivendichiamo da tempo la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia – Capranica – Orte. A Civitavecchia c’è un porto importantissimo che può divenire il vero fulcro dello sviluppo di tutto il Lazio. Nel recente convegno sull’Economia del mare promosso da Intesa SanPaolo nel salone dell’Autorità Portuale di Civitavecchia questa la conclusione unanime: “I numeri dello scalo già ora sono molto significativi per la Regione, ma in prospettiva possono essere ulteriormente implementati”.
Lo sviluppo del Porto di Civitavecchia in tutti settori deve far riflettere e considerare l’importanza della riapertura della linea ferroviaria CCO per il servizio merci viaggiatori e turistico. In particolare proprio il settore crocieristico, può creare sviluppo del nostro territorio individuato nell’area Tuscia – Etruria – Umbria. Civitavecchia è il primo porto crocieristico d’Italia e il secondo in Europa dopo Barcellona, con un impatto economico in termini di passeggeri-crociere di quasi di 1 miliardo di euro nel 2015.
Quanti turisti potrebbero, partendo da Civitavecchia, raggiungere i paesi del Viterbese, dell’Umbria, del Reatino e dell’alta provincia di Roma, attraverso la riapertura della ferrovia Civitavecchia – Capranica – Orte?
La svolta, sembra, si stia concretizzando, almeno in Trenitalia che vuole essere d’aiuto allo sviluppo del turismo. Le istituzioni e la politica comprenderanno questa opportunità da cogliere per il ripristino della ferrovia CCO, evitando così la distruzione definitiva dell’esistente patrimonio economico, ma anche e soprattutto culturale?Notiamo, in verità, un timido ritorno al vero compito della politica e cioè la programmazione dello sviluppo; per questo motivo siamo ottimisti, poiché non sarà più possibile disconoscere l’importanza che riveste la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia – Capranica – Orte.
Raimondo Chiricozzi
Coordinamento comitati per la riapertura della ferrovia Civitavecchia – Capranica – Orte