Ancora pochi giorni e antiche tombe rupestri torneranno a pulsare di vita. In questa location unica, il Parco Archeologico di una Necropoli etrusco-romana a due passi dalla via Cassia, si potrà viaggiare all’indietro nel tempo fra le ambientazioni della Palestina di 2000 anni fa. E’ la magia del Presepe Vivente di Sutri, che ogni anno ripropone una delle più suggestive rivisitazioni della Sacra Natività: l’appuntamento torna puntuale dal 26 dicembre al 6 gennaio nel paese della Tuscia con le tombe che, sapientemente illuminate con fiaccole romane, saranno il teatro naturale nel quale saranno allestiti i quadri di vita quotidiana della Palestina di allora.
Per tutto il percorso – di straordinaria bellezza – che si snoda dall’Anfiteatro Romano fino al Mitreo, i visitatori potranno ammirare figuranti in costume d’epoca, donne, uomini e bambini intenti svolgere i lavori e i giochi quotidiani, guardie romane con il loro accampamento e personaggi che li coinvolgeranno in un’esperienza affascinante e indimenticabile; sarà difficile restare impassibili davanti alle tombe e alle grotte adibite ad antiche abitazioni, mentre una piacevole musica di sottofondo accompagnerà i fabbri che lavorano il ferro, i soldati romani e i fornai intenti a cuocere il pane. Il 6 gennaio sarà la volta dell’arrivo alla Grotta dei Magi, che raggiungeranno la Capanna della Natività partendo dalla Cattedrale di Sutri.
Assistere al Presepe Vivente può costituire una buona occasione anche per andare alla scoperta dei gioielli della cittadina in provincia di Viterbo e delle sua gastronomia tipica. A partire dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua splendida cripta di epoca longobarda, senza dimenticare la Chiesa Templare di Santa Maria del Tempio, risalente alla metà del 1200 e utilizzata come tappa nel cammino sull’antica via Francigena che dalla Cattedrale di Canterbury portava a Roma. Vero e proprio cuscinetto geografico tra l’Etruria a Nord e a Ovest, l’Agro Falisco a Est e Roma a Sud, Sutri sorge su un alto sperone tufaceo che domina, oggi come ieri, la via Cassia: una posizione strategica che l’ha resa nei secoli snodo fondamentale per lo sviluppo della civiltà etrusca prima, e di quella romana poi. Nei giorni del Presepe, grande spazio sarà dato anche alla cucina tipica del Viterbese e dei Monti Cimini a partire dal prelibato fagiolo “della Regina”, che appartiene alla varietà borlotto: una delizia da provare nella tradizionale zuppa servita in ciotole di coccio e accompagnata con crostini di pane; già, perché anche il pane della Tuscia è un prodotto dalla genuinità e dalla fragranza uniche, cotto ancora nei forni a legna così come vuole la tradizione. Meritano sicuramente un assaggio le castagne e i funghi dei Monti Cimini – protagonisti di gustose ricette come le frittelle di castagnaccio e le fettuccine fatte a mano con funghi e salsicce – e ancora le nocciole della zona, le carni alla brace e la polenta con le costarelle.