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Viterbo, Natale nel segno delle tradizioni

In città si spende per: abbigliamento, tecnologia e prodotti agroalimentari

La sorpresa dei regali di Natale

La sorpresa dei regali di Natale

C’è poco da fare, osservando i dati della Confeserecenti sulle intenzioni di spesa dei cittadini nelle festività natalizie, si deduce che c’è un prepotente ritorno delle tradizioni e i consumi si concentrano principalmente sui prodotti agroalimentari tipici del territorio e di alta qualità. Un trend nazionale che è lo stesso riscontrato su Viterbo e Provincia in cui ritornano i piatti tipici della tradizione sulle tavole a Natale e Capodanno, per i regali si punta a qualcosa di utile come abbigliamento e tecnologia ma anche il prodotto agroalimentare diventa idea regalo per questo Natale 2016, bene anche i viaggi, principalmente in Italia e Viterbo si conferma meta ricercata in questi giorni di festa.

Dati confermati anche da Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo: “È la conferma che gli italiani non si sono fatti condizionare dalla paura e passeranno comunque le feste natalizie e il Capodanno con gli amici, in famiglia o nelle principali mete turistiche del Paese sempre all’insegna della sobrietà. La contrazione degli acquisti non coinvolge però tutti i settori. Al cibo, infatti, nessuno pare intenzionato a rinunciare e il comparto alimentare anche quest’anno farà la parte del leone. Per pranzi e cene natalizi gli italiani contano di spendere 2,8 miliardi di euro. Quest’anno, poi, ancora con più forza, saranno in aumento le richieste di prodotti del territorio, tipici e tradizionali, in particolar modo di prodotti gastronomici e dolciari artigiani di prossimità; molta attenzione viene riservata ai prodotti riconosciuti e certificati con denominazioni protette che evidentemente infondono più fiducia. È atteso un lieve incremento della spesa in valore più che in volume. Si registra quindi una maggiore propensione a spendere “meglio” e quindi a fidarsi sempre più del professionista alimentarista di fiducia”.

I prodotti agroalimentari come idea regalo per Natale

I prodotti agroalimentari come idea regalo

Dunque per entrare nel dettaglio il Natale 2016 sarà in linea con i dati economici del 2015 ma è in aumento il numero delle famiglie in difficoltà. Infatti, 4 famiglie su 10 non spenderanno più di 250€ per queste festività. A questo si aggiunge un clima generale di sfiducia e l’incertezza dettata dagli esiti del referendum. In generale però la spesa pro capite, omnicomprensiva di regali, spese per la casa, alimentari, viaggi, ecc., sarà in media di 164,5 euro. Abbigliamento, libri e prodotti enogastronomici di qualità, magari legati alla tradizione, sono i regali che gli italiani sperano di trovare sotto l’albero la notte di Natale. In particolare, vorrebbero scartare soprattutto capi d’abbigliamento, segnalati come regalo preferito dal 37% degli italiani, una quota corrispondente a circa 16,4 milioni di persone. In seconda posizione i libri, scelti dal 35%, mentre il podio è chiuso da cibi e vini (32%). Buone notizie arrivano dal settore turistico: il timore di eventi terroristici è scemato ed è aumentata la voglia di vacanza, seppur breve. Gli italiani partiranno soprattutto in compagnia del partner (il 35%) e della famiglia (il 34%). Per il 23% gli amici saranno la compagnia migliore ed è boom dei viaggi solitari (6%) e l’1% preferirà per un viaggio con un gruppo organizzato.  In ripresa le mete europee (Vienna, Berlino, Madrid in testa) ma l’Italia è al centro delle preferenze, in particolare le località montane o quelle legate al benessere e al relax. L’hotel è la sistemazione più gettonata (40%), mentre al secondo posto si posiziona la ricettività extralberghiera (32%) e, a seguire, la casa di parenti e amici o la seconda casa di proprietà (24%) a testimoniare il carattere “familiare” delle vacanze natalizie. “Il Natale dei viterbesi – conclude Peparello – sarà essenzialmente in famiglia. L’auspicio è che la ricerca della qualità, della tradizione e della professionalità, che vengono richieste e ricercate in queste festività, possano tornare ad essere buone pratiche quotidiane, con positivi benefici per le città, i cittadini e le imprese”.

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