Leonardo Bonucci facchino onorario di Santa Rosa. La cerimonia si è svolta martedì pomeriggio a palazzo dei Priori alla presenza del calciatore bianconero, concittadino viterbese, difensore della nazionale italiana. Accanto a Bonucci, il sindaco Leonardo Michelini, il presidente del Sodalizio Facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini e il capofacchino Sandro Rossi. “L’idea di conferire il titolo di facchino onorario di Santa Rosa – ha spiegato il presidente del Sodalizio Mecarini – è maturata in occasione dell’ultimo mondiale di calcio. Lo scorso 12 luglio il consiglio direttivo, all’unanimità, ha deliberato il conferimento del titolo. La vigilia di Natale, nel giro di poche ore, abbiamo concordato con il sindaco e l’assessore Barelli i dettagli di questa cerimonia, riservata per volontà manageriali. Sono certo – ha proseguito Mecarini – che se Leonardo non avesse intrapreso la carriera calcistica, avrebbe sicuramente tentato di diventare facchino di Santa Rosa. Leonardo Bonucci – ha aggiunto il presidente Mecarini, ricordando anche il legame di amicizia con la famiglia del calciatore – in più occasioni, in più trasmissioni televisive e interviste su stampa nazionale, ha dato lustro alla città di Viterbo e alla Macchina di Santa Rosa”. “La città è tutta di un sentimento quando parliamo di Leonardo Bonucci, sia come calciatore, sia come viterbese, sia come persona” ha aggiunto il capofacchino Sandro Rossi.
A Leonardo Bonucci il Sodalizio ha donato una targa con incisa la motivazione che ha portato al conferimento del titolo, la cravatta del Sodalizio con il logo dell’Unesco e la fascia rossa indossata dai facchini la sera del Trasporto. Il primo cittadino Michelini ha consegnato al campione bianconero il leone, simbolo della città di Viterbo. “Un cittadino originario di uno storico quartiere della nostra città – ha sottolineato il sindaco – che porta il nome di Viterbo non solo sui campi di calcio, ma in tante altre occasioni. Leonardo Bonucci indossa i colori della nazionale italiana di calcio. Credo che la nostra città sia degnamente rappresentata in Italia e all’estero da un grande campione”.
“Mi scuso con il sindaco e con il presidente del Sodalizio per il breve preavviso che ho potuto dare per organizzare questa cerimonia – ha detto Leonardo Bonucci durante il suo intervento – ma gli impegni non mi permettono di fare progetti a lungo termine. Grazie per avermi conferito il titolo di facchino onorario. Mi inorgoglisce molto. Viterbo la sento mia, più di chiunque altro. Rappresentarla nel mondo attraverso il calcio mi responsabilizza. La sera del 3 settembre, per me, dalle 21 in poi, non esiste alcuna partita. C’è solo il canale che trasmette la diretta del Trasporto. E quello è il momento in cui ripenso a quando ero piccolino, alle corse fatte per trovare il posto migliore per vedere passare la Macchina di Santa Rosa. Ricordo anche qualche anno fa. Mi è capitato di giocare la sera del 3 settembre e segnai nel momento in cui i facchini alzarono la Macchina. Sono molto legato alla mia città. Cerco di essere sempre una persona umile, rispettoso dei valori che i miei genitori mi hanno insegnato. Viterbo è la mia città e non posso far altro che portare in alto il suo nome. Grazie a tutti”.
Al tavolo con Leonardo Bonucci anche l’assessore al turismo e ai grandi eventi Giacomo Barelli e il consigliere delegato ai rapporti con il Sodalizio Maria Rita De Alexandris. Tra il pubblico anche don Alfredo Cento, cappellano del Sodalizio, l’ideatore della Macchina di Santa Rosa, Gloria, Raffaele Ascenzi, il costruttore Vincenzo Fiorillo e i rappresentanti delle tre mini macchine.