Cosa c’è e cosa manca nella legge di bilancio 2017 per i Comuni dopo la sua precipitosa approvazione post referendaria? L’Anci ne ha discusso nel suo Comitato Direttivo, sulle analisi svolte dalla Segreteria generale. C’è la conferma dell’inversione di rotta avviata nel 2015 con importanti strumenti di espansione degli investimenti e l’assenza di tagli e circa 3 miliardi che però non sono ripartiti.
Ci sono poi 700 milioni di spazi finanziari riservati prioritariamente ai Comuni con avanzi, a quelli fusi e a quelli fino a mille abitanti. C’è il finanziamento integrale dei progetti del bando periferie per più di 2 miliardi, a fronte dei 500 milioni inizialmente previsti. Ci sono 280 milioni per i profughi e risorse ingenti per il piano Casa Italia che riguarda settori propri dei Comuni. C’è la conferma a regime della regola di saldo di competenza, fondamentale per gli investimenti, e una correzione positiva del sistema sanzionatorio, un rilevante miglioramento del regime per gli enti in predissesto, che richiede un’integrazione sulla possibilità di rateizzare alcuni debiti erariali. C’è il definitivo chiarimento sull’obbligo del pagamento dei canoni di concessione delle gare gas in proroga. C’è il mantenimento dell’anticipazione di tesoreria a 5/12, e la proroga delle graduatorie che va però precisata.
Manca: la certezza dell’eliminazione del taglio sulle Città metropolitane, copribile dal fondo di 965 milioni; il ristoro delle spese degli uffici giudiziari (650 milioni di debiti pregressi), la compensazione del mancato gettito 2015 dei terreni agricoli montani, la compensazione Imu/Tasi di 390 milioni e le assegnazioni per la sentenza Ici/Imu e se non ci sarà a breve un decreto legge su ciò, bisognerà aspettare il 1° gennaio e avviare una trattativa con il Governo per un Dpcm che richiederà tempo almeno per i passaggi formali. Mancano elementi urgenti per i bilanci: correggere le regole sulla perequazione e integrarle con risorse ulteriori, come negli anni scorsi; l’innalzamento del turn over al 75% per tutti i Comuni e una soluzione più graduale sul salario accessorio; risposte sulla ristrutturazione del debito. Servono poi la sospensione (promessa) del termine per la gestione associata obbligatoria per i Comuni piccoli. Tutto questo è necessario e urgente, mentre incombe la scadenza di approvazione dei bilanci al 28 febbraio, termine da spostare al 31 marzo, come già condiviso con il Governo. Per i borghi e paesi italiani sino a 5000 abitanti è in approvazione al Senato per la quarta volta, una legge specifica a firma Borghi e Realacci; non approvarla sarebbe un danno, anche se la beffa c’è già: stanzia soltanto 100 milioni in 7 anni.
Francesco Chiucchiurlotto
Consigliere Nazionale ANCI