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Vulci, un tesoro inesauribile

Una tomba etrusca principesca dell'VIII secolo a.C alla luce a Poggetto Mengarelli

vulci-2Un’altra importante scoperta porta gli archeologi indietro nel tempo, all’incirca 2.800 anni fa quando iniziò lo sviluppo urbano di una delle città che sarebbe divenuta fra le più notevoli del Mediterraneo. E’ infatti di questi giorni la notizia che gli studiosi della Fondazione Vulci hanno portato alla luce una tomba etrusca principesca risalente alla fine dell’VIII secolo a.C. Gli scavi, condotti dalla stessa fondazione, con l’importante contributo del Comune di Montalto e la stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale, hanno permesso di rinvenire, presso la necropoli di Poggetto Mengarelli, un corredo inviolato appartenente ad un facoltoso membro della nascente aristocrazia etrusca.

Si tratta di reperti straordinari, di grande valore storico: una lancia corta in ferro con spirale di anelli bronzei all’impugnatura; uno spiedo a due punte; un reggivasi in ferro con ancora alcune tazze e ciotole inserite negli agganci. Tra le ceramiche spunta un’olla dipinta red on white del Gruppo Bisenzio, alcuni bacili di bronzo contenenti residui organici probabilmente relativi all’ultimo pasto del defunto mai consumato; un vaso biconico in bronzo con coperchio a palla sormontato da un elmo crestato decorato a sbalzo contenente le ceneri dell’importante personaggio, e uno stamnos in bronzo con coperchio decorato a sbalzo, forse contenente altre ceneri di qualche parente prossimo.

“La scelta di investire più risorse su Fondazione Vulci e quindi sul parco – dichiara il sindaco Sergio Caci – si sta rivelando giusta. Questa ulteriore scoperta ci chiarisce di quale importanza riveste Vulci per il territorio. Spero che Regione e Ministero Beni Culturali seguano il comportamento virtuoso di Montalto di Castro, continuando a premiare i nostri sforzi”.

“Si è creato un nuovo clima – aggiunge il delegato al turismo Silvia Nardi – che coinvolge la Fondazione Vulci, gli azionisti e tutta l’attività del parco che ha ritrovato motivazione e unità di intenti. Di questo clima vediamo le tracce in tutte le nuove scoperte che si stanno facendo nel corso di questi ultimi mesi e che grazie all’intensa comunione di idee porteranno a nuovi e importanti sviluppi di cui informeremo presto il territorio”.

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